Cuneo – Tra gli effetti della guerra in Ucraina c’è anche la carenza di fertilizzanti, la cui produzione russa e ucraina è forte, e così scatta un “ritorno al passato” anche per l’agricoltura, nel segno dell’economia circolare: nel decreto legge approvato in questi giorni ci sono nuove misure per agevolare l’utilizzo del “digestato equiparato” in sostituzione dei fertilizzanti chimici, in modo che sottoprodotti vegetali e scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari vengano usati come fertilizzanti. In alternativa ai “concimi” di sintesi chimica, nei piani di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento (definiti dalle imprese agricole) diventa possibile prevedere la sostituzione dei fertilizzanti chimici di sintesi con il digestato equiparato. E quest’ultimo cambia anche definizione: viene considerato “equiparato ai fertilizzanti di origine chimica quando è ottenuto dalla digestione anaerobica di sostanze e materiali da soli o in miscela fra loro in ingresso di impianti di produzione di biogas prodotti da impianti aziendali e interaziendali, impiegato secondo modalità a bassa emissività e ad alta efficienza di riciclo dei nutrienti e se presenta i requisiti e le caratteristiche stabiliti per i prodotti ad azione sul suolo di origine chimica” (nella foto, un impianto di biogas).