Cuneo – Doveva soltanto consegnare una raccomandata per conto della ditta di spedizioni per cui lavorava come fattorino, ma si sarebbe ripresentato a casa del destinatario della missiva per cercare di farsi consegnare i soldi della multa che quello doveva pagare. Il fatto si verificò a metà novembre 2020 e a raccontarlo sono stati l’agente della Questura, che indagò sull’episodio, e il titolare della ditta di spedizioni. “Ci chiamò il signore che aveva ricevuto la raccomandata – ha detto l’assistente capo della Questura – e ci raccontò che quel corriere si era ripresentato a casa sua il giorno dopo chiedendogli se aveva pagato la raccomandata, che era un bolletta telefonica. Ci disse che cercava di entrare in casa e gli faceva un mucchio di domande. Ci mostrò la raccomandata e noi andammo dal titolare della ditta che si trova a Cuneo”.
Anche il titolare ha confermato che quel suo dipendente, S. V., ora imputato per tentata violazione di domicilio e tentata truffa, era stato incaricato di consegnare quella raccomandata, ma che non aveva assolutamente il diritto di chiedere soldi. Il titolare ha anche confermato che il percorso della raccomandata era tracciato sul tablet aziendale che ogni dipendente aveva per controfirmare tutte le consegne effettuate. Ha aggiunto inoltre che il giorno in cui il fattorino si era ripresentato a casa della parte offesa non avrebbe dovuto passare in quella zona della città, essendogli stato assegnato un altro giro di consegne.
Non è stato possibile ascoltare la parte offesa, impedita dalle condizioni di salute a recarsi in tribunale, e per questo è stata chiesta l’acquisizione della sua denuncia, mentre la difesa ha chiesto un breve rinvio per verificare la possibilità di un risarcimento.
L’udienza è stata quindi rinviata all’8 febbraio.