L’ex vicesindaco Giancarlo Boselli che da tempo ha iniziato, in largo anticipo su tutti, la campagna elettorale per la corsa a sindaco di Cuneo nella primavera del 2022, oggi (venerdì 1° ottobre) inaugura alle 18 la sede del suo Comitato elettorale, presentando anche il simbolo della sua lista e forse i primi nomi che la comporranno. Garantisce che ha già più di venti nomi certi sui 32 necessari. Lo fa, non a caso, in un locale di via Meucci 19, all’angolo con corso Giolitti, nel cuore di quel quartiere che è dall’inizio della sua corsa al centro delle attenzioni dell’ex amministratore.
Boselli, 60 anni di Cuneo, dirigente bancario, ha un lungo percorso politico iniziato prima con i socialisti e poi confluito nel Pds e nell’Ulivo, proseguito nel Pd fino all’uscita e all’adesione a Lab Laboratorio Democratico. È stato consigliere comunale, poi assessore e vicesindaco nei dieci anni di mandato di Valmaggia dal 2002 al 20212 e dal 2006 al 2009 anche consigliere provinciale. Dopo aver perso le primarie della divisione del centrosinistra nel 2012 che portarono alla vittoria di Gigi Garelli e poi alla rottura delle liste civiche di centro e alla candidatura di Federico Borgna, poi eletto sindaco, Boselli ha abbandonato la politica pur restando molto attivo.
Dall’inizio dell’anno ha iniziato a farsi sentire, intervenendo proprio nel dibattito in merito alla situazione critica dell’area del Piazzale della Libertà e Movicentro, corso Giolitti, corso IV novembre, via Pellico, consegnando al sindaco un dossier in merito. È stato il via alla sua campagna elettorale che è ora si fa visibile “fisicamente” con la sede del Comitato elettorale.
Nel corso dei mesi è intervenuto su varie vicende mettendole al centro della sua campagna elettorale, e del suo impegno se sarà eletto, prime fra tutte la questione ospedale, che per l’ex vicesindaco deve rimanere in città, e piazza Europa che deve essere abbellita e curata ma “non distrutta per realizzare un parcheggio”. E poi ancora l’importanza della cultura e dello sport nella vita di un Comune capoluogo, riportando all’attenzione anche la centralità nelle decisioni di quartieri e frazioni con cui da tempo ha iniziato una serie di incontri e confronti. Mentre intorno liste e partiti sono ancora silenti.