Monasterolo di Savigliano – Con i Comuni di Battifollo, Govone, Moncucco Torinese e Moretta, Monasterolo di Savigliano rientra nel progetto “Costellazione dei Solaro”, dedicato alla storia e ai luoghi del casato, una delle famiglie nobiliari più importanti dal Medio Evo in Piemonte. Il riferimento è quello del castello, che oggi ospita il municipio e la cui prima costruzione risale alla metà del XIII secolo: venne edificato come fortezza, a scopo di difesa. Venne parzialmente distrutto nelle ostilità per il possesso del territorio tra i Marchesi di Saluzzo e i Principi d’Acaja; fu poi ricostruito tra il 1363 e il 1378. Da allora il castello e il feudo di Monasterolo passarono nelle mani della famiglia Solaro, che ne fu padrona per oltre mezzo millennio. Il castello, da quel periodo, fu oggetto di importanti lavori di trasformazione, per diventare residenza nobiliare di rappresentanza. Risalgono al Seicento i pregevoli soffitti a cassettoni del piano nobile, al Settecento i decori rococò delle sale al secondo piano.
Spicca, in particolare, la “Sala d’oro”, ricca di cesellature e tele dipinte: uno stile che conferma l’uso del palazzo come dimora di campagna, un cosiddetto “giardino di delizie”. A inizio Settecento fu costruita anche una nuova parte, sul lato Nord, con grandi arcate al piano superiore e uno scalone nobiliare al piano terra: oggi è questo l’ingresso principale del castello, sede del Comune e, fino al 1976, delle scuole elementari. All’interno degli uffici comunali, è ospitato l’archivio, che vanta volumi antichissimi e preziosi, tra cui il “Libro delle famiglie”, considerato preziosa testimonianza storica della vita del paese. Importanti lavori sono stati realizzati negli anni scorsi, in particolare tra il 2013 e il 2016, per far tornare all’antico splendore le sale interne del palazzo. Sul retro del castello si apre un cortile, mentre di fronte si staglia un edificio settecentesco, eretto dai Solaro come magazzino, su un lato del quale si nota la cappella di Maria del Santissimo Aiuto ai cristiani.
Oltre a questo edificio, tra le aree di interesse nel paese ci sono il priorato e la commenda di San Lorenzo in Carpice (X secolo), la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e la confraternita dei Disciplinati; Villa Fontana, sulla strada per Cavallermaggiore, dalle linee neoclassiche e immersa in un bel parco; le cappelle della Beata Vergine Incoronata, di Cascina Barge, di San Giuseppe, di San Luca, di San Pietro e di Sant’Anna, oltre al pilone Fontana.