Cuneo – “Furbetti dei buoni spesa” sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza in Granda, dopo l’intensificazione dei controlli disposta dal comando provinciale sulle erogazioni per far fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia: la collaborazione tra le Fiamme Gialle e gli enti locali ha permesso di individuare le “sacche” di criticità ed eventuali sospetti, con posizioni poi passate al vaglio.
“Ciò ha permesso – si legge in una nota diramata dalla Guardia di Finanza – di individuare decine di autocertificazioni mendaci prodotte da altrettanti nuclei familiari, i quali hanno falsamente attestato di non possedere fonti di sostentamento finanziario e di trovarsi in condizione di difficoltà economica ed indigenza, tali da non consentire nemmeno il minimale approvvigionamento di beni fondamentali. Ben diversa, invece, la situazione rilevata nel corso delle attività: le famiglie in questione, nel periodo in cui avevano presentato le suddette richieste, non solo avevano una composizione diversa da quella dichiarata, ma in molti casi più persone all’interno del nucleo risultavano percettrici di reddito oppure titolari o dipendenti di attività non soggette alla sospensione prevista dalla legislazione Covid19. In altri ancora la situazione economica dei percettori è risultata addirittura migliorata nell’anno 2020 rispetto all’anno precedente.Numerosi i casi in cui i richiedenti hanno omesso di comunicare che il coniuge percepisse redditi da lavoro dipendente”.
A tutte le persone “pizzicate” con questi controlli è stata contestata l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e sono state rilevate sanzioni, nel massimo, complessivamente per 600.000 euro; è anche scattata la segnalazione ai Comuni di residenza per il recupero degli importi.