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Lunedì 23 dicembre 2024

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Sfiora i 5 milioni di euro l’utile 2020 della Banca di Caraglio

Positivi i dati del bilancio che sarà presentato durante l’assemblea di venerdì 7 maggio, chiamata a eleggere anche i componenti del consiglio di amministrazione per il prossimo triennio

La Guida - Sfiora i 5 milioni di euro l’utile 2020 della Banca di Caraglio

Caraglio – Sfiora i 5 milioni di euro (4,98) l’utile del bilancio 2020 che la Banca di Caraglio presenterà all’assemblea annuale dei soci convocata per venerdì 7 maggio presso la sede sociale di Caraglio. Al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’emergenza sanitaria in corso, come stabilito dal “Decreto Cura Italia”, l’intervento dei soci avverrà esclusivamente tramite il rappresentante designato, nominato dalla Banca, nella società Spafid Spa come già avvenuto lo scorso anno. Tra i punti all’ordine del giorno su cui i soci sono chiamati a  esprimersi vi è anche l’elezione dei componenti del consiglio di amministrazione per il prossimo triennio.

“La scorsa primavera speravamo che il peggio della pandemia fosse passato, che la ripartenza fosse innescata, che il “sacrificio” di vite umane restasse solo storia da scrivere per non dimenticare – dichiara Livio Tomatis, presidente della Banca di Caraglio -. La conferma che nulla ha certezza ci ha però incalzato ogni giorno e persevera, così tutti noi abbiamo giocoforza ancora imparato qualcosa. Abbiamo allargato i nostri generali confini, trovato nuove energie e capacità di reazione e riattivazione. E così anche la nostra Banca, con le sue donne e i suoi uomini, ha lavorato, anche se “diversamente”, ogni giorno intensamente di più e in coerenza con l’identità mutualistica di Banca di Comunità che non ha mai fatto mancare, in un momento di grande difficoltà, il proprio sostegno e la propria vicinanza a imprese, famiglie, associazioni e ogni altra realtà del territorio. Portiamo all’approvazione dei soci, quindi, un bilancio 2020 con numeri molto positivi che fanno guardare al futuro con fiducia, auspicando quanto prima una vera ripartenza per tutti e, in particolare, per quei settori che più stanno pagando gli effetti dell’emergenza sanitaria”.

Proprio sui risultati economici si concentra Giorgio Draperis, direttore generale della Banca di Caraglio: “Abbiamo chiuso uno dei bilanci migliori di sempre per il nostro istituto – aggiunge – tutti gli indicatori patrimoniali ed economici sono positivi e, in particolare, nonostante il 2020 sia stato un anno complicato sotto molti aspetti, il nostro istituto è riuscito a rafforzare il proprio patrimonio netto, pari a 112 milioni, mentre i coefficienti prudenziali, il tier 1 capital ratio ed il total capital ratio si sono attestati entrambi al 16,23 per cento, in crescita rispetto al 13,93 per cento del 2019. Anche l’indice ROE (utile netto/patrimonio netto) è molto soddisfacente al 4,88%, così come le masse complessive gestite dalla Banca che ammontano a 2,82 miliardi di euro. Abbiamo inoltre adottato un’attenta politica di copertura delle esposizioni deteriorate, portando la percentuale di svalutazione delle sofferenze al 72%, superiore alla media nazionale delle BCC che a giugno scorso era di 67,5%”.

Nel corso del 2020, la Banca di Caraglio ha promosso una serie di iniziative a sostegno di famiglie e imprese stanziando: un plafond da 10 milioni di euro per sostenere le attività imprenditoriali nella prima fase della pandemia; altri 40 milioni di euro in finanziamenti a tasso agevolato in accordo con le associazioni di categoria di commercianti e artigiani; specifici mutui per coloro che hanno subito danni dall’alluvione del 2 e 3 ottobre scorso in Piemonte e Liguria; quasi 50 milioni di euro in finanziamenti con Garanzia Fondo Centrale, secondo quanto previsto dai decreti emanati dal Governo. Queste non sono che alcune delle principali attività messe in atto nel corso degli ultimi mesi dalla Banca per far sentire la propria concreta vicinanza alle comunità dei territori in cui è presente, ma altre sono allo studio per il prossimo futuro, insieme a nuovi progetti per la crescita e il rafforzamento dell’istituto di credito cooperativo.

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