Cuneo – Dopo anni di attesa sembra arrivata la volta buona per avviare gli interventi di manutenzione e sistemazione del viadotto Soleri, richiesti da tempo. La Provincia, proprietaria del “ponte nuovo” ha approvato, con decreto del presidente Federico Borgna, il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di sistemazione dell’impalcato e di rinforzo strutturale e sismico del viadotto all’ingresso della città di Cuneo. L’intervento ammonta a 11 milioni di euro di cui 7,8 per l’esecuzione delle lavorazioni previste (compreso gli oneri della sicurezza) e 3,2 per somme a disposizione dell’amministrazione ed è stato finanziato con un decreto interministeriale del ministero ai Trasporti (Mit) e ministero Economia e Finanze (Mef) sul programma di messa in sicurezza dei ponti nel bacino del Po.
Il viadotto Soleri risale agli anni Trenta del secolo scoro ed è un’opera unica nel suo genere nel panorama delle infrastrutture nazionali, per le dimensioni e per la presenza della ferrovia che transita a una quota massima di 41 metri di altezza e nel 2007 è stato dichiarato bene di interesse nazionale. Già dal 2005, a causa del notevole degrado dell’opera di sostegno del piano stradale, Rfi aveva promosso un primo intervento di ripristino dell’intradosso dell’impalcato stradale chiedendo poi un intervento di impermeabilizzazione del piano stradale sovrastante per non invalidare gli interventi eseguiti. Data l’importanza e la singolarità dell’opera è stata poi stipulata nel 2006 una convenzione tra la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo per la progettazione degli interventi sul ponte. Il progetto è stato redatto dall’Ufficio Progettazione della Provincia (Reparto di Cuneo), ma i finanziamenti sono arrivati solo ora. Dopo un’indagine geofisica sul tipo di terreno su cui si fonda il viadotto, sono stati quindi definiti i principi guida della progettazione che prevedono il risanamento dell’opera con il miglioramento del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane, l’adeguamento della geometria dell’opera alle nuove esigenze dell’utenza stradale, ciclistica e pedonale, l’utilizzo di materiali e soluzioni tecniche dell’impermeabilizzazione di alta qualità per garantire la durabilità dell’intervento e garantire le condizioni per una corretta manutenzione ordinaria anche futura dell’opera.
Questi interventi sonoil primo lotto funzionale di un più impegnativo futuro intervento di restauro complessivo del viadotto, da pianificare in stretta sinergia con Rfi quale ente comproprietario dell’opera che è sottoposta a molti vincoli anche di carattere artistico e paesaggistico.