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Mercoledì 25 dicembre 2024

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Piazza Europa, la revisione del progetto riapre le polemiche

I consiglieri di minoranza e l'associazione Di Piazza in Piazza contestano la decisione del Comune di rimodulare l'intervento, mantenendo comunque i due piani di parcheggi sotterranei

La Guida - Piazza Europa, la revisione del progetto riapre le polemiche

Cuneo – La decisione del Comune di rilanciare il progetto di riqualificazione di piazza Europa riapre il dibattito e le polemiche in merito all’intervento più discusso e contestato degli ultimi anni in città.

La revisione del progetto di fattibilità 

Nelle scorse settimane il Comune ha affidato all’architetto Enrico Massimino l’incarico di revisione del progetto che si era arenato nel luglio 2019 dopo il bando della gara d’appalto andato deserto. Adesso l’amministrazione comunale ha deciso di riprendere l’iter progettuale dell’intervento finanziato per circa 3 milioni di euro con i fondi del Bando Periferie, con una rimodulazione sia nella parte in superficie che nei parcheggi, ma confermando i due piani interrati di box auto. Questa volta l’intervento potrebbe essere realizzato senza ricorrere al project financing, quindi senza il coinvolgimento diretto dei privati nella realizzazione dell’opera.

Punto di partenza del nuovo percorso è la proposta progettuale presentata al Comune, a titolo gratuito, dall’architetto Duilio Damilano, che ridisegna la riqualificazione in superficie della piazza rispetto a quanto previsto nel precedente progetto. L’incarico di revisione ha il compito di valutare la fattibilità di questa proposta.

Il dibattito in Consiglio comunale

La questione è stata discussa lunedì sera in consiglio comunale con due interpellanze presentate dai consiglieri di minoranza, fermamente contrari all’intervento: Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), Alberto Coggiola e Massimo Garnero (Fratelli d’Italia).

“Questa decisione ci ha colto di sorpresa ed è la conferma dell’estrema carenza di questa amministrazione comunale nel coinvolgere la cittadinanza – ha detto Ugo Sturlese – Tra l’altro nelle motivazioni espresse dalla Giunta non si è fatto alcun accenno ai problemi di normativa urbanistica evidenziati dal Tar nella sentenza con cui aveva bocciato il ricorso contro il precedente progetto. Credo che sarebbe bene discuterlo. Per quale motivo è stato decisivo di affidare questo incarico in modo diretto? Perché la commissione comunale non è stata coinvolta?”.

“Siamo fortemente contrari a questo progetto – ha ribadito Alberto Coggiola – e non credo che a Cuneo ci sia qualche cittadino favorevole, forse non lo sono nemmeno tutti gli assessori nella giunta”.

A replicare alle critiche della minoranza è stato in prima battuta il sindaco, Federico Borgna. “L’intervento di piazza Europa è pienamente integrato nella politica di sviluppo sostenibile che stiamo portando avanti negli ultimi 8 anni. È un intervento di rigenerazione urbana per fare in modo che il centro della città non diventi solo un luogo di passaggio tra i due poli di attrazione del centro storico e di piazza d’Armi, ma abbia una sua capacità attrattiva”.

A fare il punto della situazione è stato l’assessore Davide Dalmasso: “L’incarico è stato affidato in modo diretto come accade in tanti altri casi, non c’è niente di strano. Dobbiamo capire se la proposta che ci è stata presentata può stare in piedi dal punto di vista della fattibilità tecnico-economica: siamo in fase ancora più che preliminare e inizieremo a discutere di questo “meta progetto” nella commissione comunale convocata il 9 dicembre. Non credo di essere rimasto l’unico a sostenere questo intervento: ricordo che era nel programma del sindaco”.

Di Piazza in Piazza

Sull’argomento è intervenuta anche l’associazione Di Piazza in Piazza con un comunicato stampa.

“Continuiamo a pensare sul parcheggio sotterraneo quello che abbiamo sempre pensato – scrivono i rappresentanti dell’associazione -: un buco sotto piazza Europa, grande o piccolo che sia, non si deve fare e i motivi stanno dove sono sempre stati: nel rispetto della storia di piazza Europa, nel rifiuto di destinarla ad un degrado dove un parcheggio sotterraneo la trascinerebbe, nella tutela dei cinquantenari cedri, ed infine su una concezione di mobilità ormai consolidata in ogni documento europeo che non prevede la concentrazione delle auto in città”.

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