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Venerdì 29 marzo 2024

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Parto in ospedale, sì alla presenza dei neo-papà per almeno 24 ore

La direzione sanitaria del Santa Croce ha disposto un allentamento delle restrizioni legate al Covid: i papà (fatto il tampone) possono entrare in ospedale prima del travaglio e rimanere per almeno un giorno

La Guida - Parto in ospedale, sì alla presenza dei neo-papà per almeno 24 ore

Cuneo – Una buona notizia per le coppie cuneesi che stanno per diventare genitori: l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle ha detto sì a un nuovo protocollo che permetta al padre di rimanere più di due ore a fianco della neomamma e del neonato, come avvenuto finora. Le nuove disposizioni valgono da lunedì 19 ottobre, secondo quanto deciso e comunicato dalla direzione sanitaria dell’ospedale.
La richiesta era stata sollevata recentemente da una giovane coppia caragliese, Cecilia Brignone e Mattia Pellegrino: i due avevano scritto all’ospedale (e anche a La Guida, la lettera è stata pubblicata sul numero di giovedì 15 ottobre) chiedendo che venissero allentate le restrizioni, anche alla luce di quanto avviene in altri ospedali della Granda.
Dal Santa Croce è giunta la risposta positiva: sì a “una maggiore presenza dei futuri papà in occasione dell’evento nascita”, quindi da lunedì “sarà consentito l’ingresso dei papà per tutto il travaglio, nella prima giornata post partum in fasce orarie stabilite (e oltre, in casi particolari concordati con la direzione del reparto), previa esecuzione del tampone al primo accesso in ospedale”.
Nella loro lettera aperta i due avevano chiesto “motivazioni del perché ad oggi il papà non può sostenere la mamma dall’ingresso in ospedale fino ad almeno 24 ore dopo il parto, come accade negli ospedali dell’Asl Cn 2 e tanti altri ospedali. Perché queste differenze? È un diritto della mamma avere il proprio compagno vicino per poter vivere nel modo più sereno possibile il momento difficile del parto e delle prime ore del post parto, dove una mamma è fragile e debole e ha solo bisogno di supporto. Siamo consapevoli del momento delicato in cui stiamo vivendo, dove probabilmente le priorità non sono queste, ma non capiamo perché alcune coppie sono più fortunate di altre solo perché abitano altrove”. La coppia aveva anche proposto “che venga fatto il tampone anche al papà in modo tale che possa entrare in ospedale, consapevole che nel caso in cui uscisse dalla struttura, non potrebbe più rientrare”.
Ora la risposta positiva dell’ospedale, per la gioia di tante coppie di futuri genitori. A partire da chi aveva avanzato la richiesta: “Siamo molto soddisfatti del risultato – commenta Mattia Pellegrino -, siamo davvero felici che la situazione si sia risolta positivamente. Ringraziamo la direzione sanitaria, l’Urp e tutte le strutture dell’ospedale che sono state coinvolte, abbiamo trovato molta disponibilità; ringraziamo anche le altre famiglie che hanno scritto lettere simili alla nostra in questi giorni. È stato un bell’esempio di dialogo e di sensibilità nella risposta alle esigenze delle famiglie, soprattutto giovani”.

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