Pontechianale – C’è poca acqua al lago di Pontechianale, la siccità incombe ma c’è chi ne approfitta per fare dello speleo-turismo, ovvero vedere i resti della borgata Chiesa che riaffiora dalle acque del lago artificiale.
La scarsissima neve caduta durante la stagione invernale (con ripercussioni negative sul turismo, sulla ricettività e sul commercio) e la siccità che minaccia la distribuzione idrica della valle sono certamente due temi che preoccupano i commercianti di Pontechianale. Gli esercenti in collaborazione con le Pro loco di Pontechianale e Chianale sono così al lavoro per offrire un servizio coordinato nell’accoglienza dei turisti. Spiega Simone Civalleri, giovane presidente della Pro loco: “Il messaggio è semplice: la bellezza pittoresca di Pontechianale non può essere messi in discussione dalle bizze del meteo”. Spiegano dal Comitato commercianti: «Uno degli effetti della siccità è la riduzione dell’altezza dell’acqua del lago, che dà la possibilità di ammirare i ruderi della vecchia borgata che si trovano a metà lago, in corrispondenza delle piazzole. Ecco, trasformiamolo in una fonte di richiamo: una “speleo-Pontechianale” inedita e capace di incuriosire molti appassionati, ce ne stiamo accorgendo in questi giorni. Rispetto ad un fenomeno simile verificatosi due anni fa in autunno, stiamo cercando di comunicare al meglio le aperture degli esercizi: abbiamo diffuso sui nostri canali social giorni e orari di apertura dei negozi, chi viene in valle troverà sicuramente una rinnovata ospitalità». Negli anni ’40 i circa 400 abitanti della frazione Chiesa furono costretti ad abbandonare le loro case: la borgata fu sommersa dall’acqua nel 1942 e il bacino dato in concessione all’Enel.