Cuneo – Aveva vissuto anche nella zona del capoluogo della Granda il 22enne egiziano arrestato a Milano nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 in un blitz di squadre speciali della Polizia.
Su di lui pesano le accuse di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia del terrorismo. Il provvedimento fa seguito all’indagine “Lupi nel deserto” in corso a L’Aquila.
Il giovane era fortemente radicalizzato, si definiva un “lupo solitario”, vantava di aver ricevuto addestramento militare; si sarebbe anche detto “pronto a combattere e a fare la guerra” e avrebbe anche avuto un ruolo significativo nella propaganda pro Isis.
Il 22enne Shalabi Issam Elsayed Elsayed Abouelamayem, in Italia da circa sette anni, in estate (da fine giugno a inizio agosto) aveva vissuto a Borgo San Giuseppe: lavorava nell’area Auchan come addetto alle pulizie. Non aveva parenti né altri legami con altre persone sul territorio cuneese, secondo quanto emerso dai controlli su di lui.
Il giovane veniva infatti tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine, anche nel periodo della sua permanenza a Cuneo. I suoi contatti nel cuneese, però, risultavano essere pochissimi: era schivo e aveva uno stile di vita molto riservato, parlava molto poco, avrebbe frequentato solo una volta il centro islamico di corso Gramsci per pregare.
Risultava regolare sul territorio italiano, ma ultimamente non aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno.
Nelle settimane in cui era stato a Cuneo, il giovane era stato seguito nei pochi spostamenti: una volta in stazione per consultare orari del treno, un’altra volta per raggiungere Milano, dove poi si è trasferito, forse presso parenti.
Si pensò anche a un suo coinvolgimento (che però poi è stato negato) in un episodio avvenuto all’interno del centro commerciale, quando alcuni addetti lamentarono bruciore e difficoltà respiratorie, durante il lavoro.