Cuneo – È morto questa mattina ad Asiago dove era in ospedale a 86 anni, il regista Ermanno Olmi, uno dei maestri del cinema che con Cuneo e la provincia ha avuto sempre un grande rapporto di amicizia e vicinanza. Il regista bergamasco del celeberrimo “L’albero degli zoccoli”, del 1978 che si aggiudica la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio César per il miglior film straniero e che lo fa conoscere ovunque grazie a uno sguardo poetico, ma allo stesso tempo realistico, privo di sentimentalismi, al mondo contadino, l’ambiente nel quale Olmi è nato e cresciuto e al quale è sempre rimasto legato. Dopo una dura lotta contro una grave malattia, la che lo tiene a lungo lontano dai riflettori, nel 1987 Olmi torna a dirigere una pellicola con il claustrofobico “Lunga vita alla signora!” premiato a Venezia con il Leone d’Argento. Da quel momento in poi sono molti i successi cinematografici tra cui il Leone d’Oro del Festival di Venezia del 1989 per “La leggenda del santo bevitore” che poi si aggiudica anche il David di Donatello poi bissato nel 2001 con “Il mestiere delle armi”.
A Cuneo era molto legato a partire dal 1973 quando in provincia girò “Nascita di una nazione partigiana” che girò a Cuneo, e altre località in provincia come Boves, Valdieri, Madonna del Colletto. Il documentario si apre nello studio dell’Avvocato Duccio Galimberti sulla piazza omonima. Olmi è anche ispiratore dal 1992 di “Ipotesi Cinema Piemonte Postazione per la Memoria” di Giancarlo Baudena, un’associazione culturale accentrata sulla cinematografia con sede a Chiusa Pesio.