Cuneo – È morto il partigiano “Nino” Agostino Fontana di Cuneo. Aveva compiuto 100 anni lo scorso 21 dicembre. Primo di nove fratelli di una grande famiglia partigiana Agostino è stato tra i protagonisti della liberazione di Cuneo, con i comandanti Ettore Rosa , Aldo Quaranta avvenuta il 28 aprile 1945. In famiglia ben tre fratelli Nino, Beppe e Attilio facevano parte delle bande partigiane di “Giustizia e LIbertà ” e tre sorelle erano staffette partigiane Nella, Jucci e Giovanna.
Nino di famiglia antifascista, nel 1937 a 20 anni è in servizio come militare nel Regio Esercito come guardia frontiera nelle zone del Torinese, nelle Valli di Susa e in seguito in quelle di Lanzo. È militare , quando nel 1940 l’Italia entra in guerra a fianco dei Tedeschi, viene inviato sul fronte jugoslavo poi in quello Greco-albanese. Poi con i fratelli diventano partigiani.
“La storia di Nino – scrive la presidente dell’Anpi Ughetta Biancotto – è sempre collegata a quella della sua famiglia ; dapprima salgono a Boves , sulla Bisalta dove c’è la banda Vian e poi si unisce a quella di Giovanni e Spartaco Barale . I Fontana abitano in via Peveragno a Cuneo sono una famiglia numerosa sono 9 fratelli , il padre fa il carradore, ha fondato e fabbricato una delle prime officine di carrozzeria a Cuneo. I figli orfani della mamma nel periodo della guerra assistono e sono scampati dai bombardamenti di Via Borgo Gesso, e da piazza Boves, dove assistono alla morte di tanti loro amici e vicini di casa. Le sorelle Nella e Jucci ( incarcerata), sono anche loro staffette e portaordini, collaborano con i fratelli e sovente sono a rischio, ma non si scoraggiano mai ….decidono di sfollare a Roccavione , in una borgata e di portare insieme i loro fratelli anche quelli più giovani Piero, Mario , Romano e la sorella Giovanna.Dai racconti di Nino, traspare il coraggio e l’altruismo negli atti compiuti organizzò un colpo contro la caserma dei vigili del fuoco a Cuneo. La banda partigiana di cui è prima è vice e poi comandante Attilio Fontana si trasferisce a Roaschia ai Tetti Rive, In un rastrellamento con i nazi-fascisti che presidiavano e razziavano le Valli Gesso e Vermenagna Nino viene ferito gravemente ad un braccio, dai tedeschi e dalla banda fascista di Salvi. Viene soccorso e portato in ospedale ad Entracque . Dalla montagna si sposterà poi in pianura ad Isola di Benevagienna… Grazie Nino e a tutta la famiglia Fontana che hanno scritto una bella pagina del nostro 900”.
I funerali si terranno martedì 24 aprile alle 14,30 nella chiesa dei Salesiani poi un ricordo civile al Parco della Resistenza alle ore 15,30. Lascia i figli Guido e Dario e la moglie.