Cuneo – Le ricordate? Nell’autunno scorso cercavano riparo verso le abitazioni, soprattutto nelle zone rurali; ora, sopravvissute all’inverno mite, hanno iniziato il “controesodo” verso campi e frutteti, e minacciano distruzione. Sono le cimici asiatiche, quelle scure, che si nutrono dei succhi vegetali (soprattutto della frutta, ma anche della verdura): prendono di mira diverse decine di colture e con le loro punture causano deformazione e caduta dei frutti. Una sorta di flagello naturale contro cui l’uomo ha armi spuntate: gli insetticidi sembrano praticamente inefficaci e nelle nostre zone non esistono ancora “nemici” in grado di contrastarne la presenza e la diffusione. Occorrerà importarne dalla Cina, da dove viene la cimice, un po’ come è avvenuto per il cinipide che ha falcidiato i castagneti: nel frattempo, c’è da temere per i campi e in particolare per produzioni che uniscono qualità e quantità, ecosostenibilità e gusto, anzitutto la frutta. Ancora una volta, per le pesche e altre colture di pregio sarà un’estate difficile.Servizio su La Guida in edicola giovedì 23 giugno