Se l’ecologia planetaria è più grande di noi, di quella quotidiana abbiamo l’immediata responsabilità. Essa ha un comun denominatore: la relazione, che tutto comprende: il collega, la precedenza, la coda allo sportello, la Messa, l’amico, la prima comunione. Potremmo elencare per pagine. Si gioca qui la nostra credibilità, qui si produce l’inquinamento relazionale, inalato o prodotto, non meno grave dei fumi tossici. Ma soffermiamoci sugli esempi talora eroici di ecologia quotidiana. Non smetto di stupirmi dei genitori che amano il figlio down con tenerezza quasi divina; di chi cura un invalido per anni, senza clamore, né attestati di benemerenza; del montanaro orgoglioso di non aver perso un giorno di lavoro in fabbrica neppure in pieno inverno.L’ecologia quotidiana conosce i ‘permesso’, ‘scusa’, ‘grazie’ tanto cari a papa Francesco; evita l’obbrobrio della lite per l’eredità; non cade nella trappola del “gliela faccio pagare”; sa che una stretta di mano aggiusta tante cose, ed un sorriso altrettante.