Cuneo – “Si è fortemente ridimensionata la preoccupazione che, per l’andamento climatico notevolmente siccitoso, il 2017 fosse da annoverare fra gli anni orribili della castanicoltura cuneese – afferma Marco Bellone, castanicoltore e presidente zonale Cia Cuneo, alla Fiera del Marrone -. Le castagne, pur se a macchia di leopardo nelle diverse vallate, raggiungono quantità e qualità più che soddisfacenti. Certo alla fine della stagione si rileverà un calo produttivo che sarà compensato, comunque, dalla ridottissima percentuale di bacatura, di marciume e da un gusto della castagna superiore a quello degli anni passati”. Il caldo ha reso più sano il prodotto, quindi, ma ci sono ancora nemici: i parassiti. “Il cinipide galligeno non fa più paura, ma si comincia a temere l’azione della cimice asiatica, che sta colpendo pesantemente un po’ tutti i frutteti e gli orti della provincia”. Sul fronte delle quotazioni ottenute dai produttori, poi, si è lontani dai risultati conseguiti in Toscana (4,5-5,5 euro al chilo): nel cuneese si va da 1,80 a 3,50 euro al chilo, a seconda delle pezzature.Secondo la Cia cuneese “è indispensabile andare oltre le sagre e stabilire maggiori rapporti sinergici tra produttori, operatori commerciali e istituzioni per l’immediata percezione della castagna quale elemento identificativo del territorio cuneese. Occorre disegnare un percorso di valorizzazione della nostra castanicoltura”.