Costigliole Saluzzo – Il paese dell’uva Quagliano ha più tesori nascosti. Una breve passeggiata in Costigliole, che attraverso il borgo raggiunge la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, può avere inizio dal ponte sul Varaita (la cui costruzione originaria risale alla fine del Settecento). Da qui si gode di un ampio scorcio panoramico sul borgo: sono ben visibili i castelli, la parrocchiale, la verde collina ricca di vigneti. Imboccando quindi via Monviso, che costeggia il torrente, si raggiunge la località Mulino, dove ancora oggi è possibile vedere l’antica ruota che alimentava le macine utilizzando l’acqua di uno dei tanti canali interni che attraversano il paese; oggi in gran parte sono coperti. Subito dopo il mulino, immettendosi in via Piave, si possono notare alcuni elementi caratteristici: è ben visibile la chiesetta di San Rocco, una delle tante cappelle devozionali di cui il paese è ricco, molto amata dai costigliolesi. Sulla parete di una casa si può ammirare quel che resta di un pregevole ex voto parzialmente deteriorato da un disinvolto intervento sull’edificio. Affrontando la salita di via Siccardi, dopo pochi metri sulla destra, un’altra via in salita consente di raggiungere Porta Grafiona, l’unica superstite delle porte che permettevano l’accesso al borgo vero e proprio. Proseguendo lungo via Porta Grafiona, la più caratteristica del paese, merita attenzione una piccola statua (in origine era probabilmente una lapide sepolcrale), che si trova sulla facciata di una casa.
Giunti al termine di via Porta Grafiona ci si trova ai piedi del Castelletto (o ‘Castlot’). Continuando l’ascesa e superati gli archi del Castelletto, sulla destra c’è l’antica via alla Torre con il suo caratteristico acciottolato. Dal Castelletto il percorso continua con un’ennesima salita, quella di via Ammiraglio Reynaudi. Prima però di imboccare questa strada, merita uno sguardo l’edificio posto ad angolo: si tratta della Casa De Tacconis, uno degli esempi più interessanti di architettura settecentesca del paese e non solo. Proseguendo lungo via Reynaudi, ci si trova ai piedi del Castello Rosso: attraversando una panoramica terrazza naturale, con un solo colpo d’occhio sono visibili le caratteristiche del paesaggio urbano sviluppatosi intorno al XVII secolo. Spicca, per la sua imponenza, Palazzo Giriodi di Monastero e molte case si presentano con logge aperte ed arcate piemontesi. Quindi, si raggiunge Castello Reynaudi. La passeggiata può proseguire attraverso una stradina proprio tra le mura dei due castelli: è un suggestivo percorso tra alberi secolari e ippocastani. La stradina tra le due costruzioni viene a incrociare via San Michele, che consigliamo di ridiscendere verso il borgo per completare così questo percorso tra alcune delle vigne più ricche del paese. Al termine, la parrocchiale di Santa Maria Maddalena.