La giornata quasi estiva ha certamente contribuito al grande successo della Giornata Fai d’Autunno che la Delegazione Fai di Cuneo e il Gruppo Fai di Saluzzo hanno proposto con due diversi itinerari in provincia. Oltre 30 volontari della sede di Cuneo hanno aperto, a Morozzo e Rocca de’ Baldi luoghi immersi nella natura, ricchi di storia e di arte, testimonianza dell’opera umana che, nel corso dei secoli, ha lasciato segni della cultura, della fede, e della creatività locale. Sono stati oltre 1000 i visitatori arrivati da Alessandria, Ivrea, Milano, Torino, Pinerolo, Genova, Savona, oltre che da diversi paesi della provincia, tutti interessati a scoprire angoli del cuneese ancora sconosciuti, come il gruppo di venti motociclisti giunti dall’alessandrino apposta per ammirare gli affreschi quattrocenteschi della cappella di Santo Stefano, nella campagna di Morozzo, recentemente restaurati.Grande successo anche per il Castello di Rocca de’ Baldi che, nonostante la sua normale apertura, ha attirato da solo oltre 250 visitatori che hanno letteralmente invaso le sue antiche sale, come continuo è stato l’afflusso nella vicina chiesa di San Marco, con il suo splendido altare marmoreo barocco, giudicato dai critici fra i più belli del Piemonte di quel periodo. In tanti anche nella Riserva Naturale di Crava-Morozzo, soprattutto famiglie, come altrettanti sono saliti al Santuario del Brichetto. Per gli iscritti FAI la giornata si è poi conclusa alla Badia di Santa Maria del Castello, proprietà privata dei Marchesi Morozzo della Rocca, dove il concerto vocale dei “Cantus Firmus” ha valorizzato un luogo carico di fascino, con il racconto della padrona di casa che, in prima persona, ne ha narrato la storia che si intreccia a quella del paese.Anche a Verzuolo centinaia di persone hanno seguito l’invito degli oltre 30 volontari FAI, attirati dall’apertura eccezionale – riservata agli iscritti – del Castello dei Marchesi di Saluzzo, chiuso al pubblico da sempre. La curiosità è stata ampiamente appagata con la scoperta delle sue sale, pur molto degradate e abbandonate, in cui è possibile ancora leggere frammenti di vita fra i decori, i pochi arredi e oggetti rimasti. Più in basso è stato possibile visitare l’antica chiesa dei SS. Filippo e Giacomo o la Chiesa della Confraternita, aperte in collaborazione con i volontari dell’ACV.