Tempi duri per il mondo, l’Europa e l’Italia.
Nel mondo invece si raffreddarsi i conflitti e le tensioni aumentano, come in Afghanistan, Siria, Libia e Africa centrale; in Europa si registrano tensioni in Caucaso e in Ucraina e nell’Unione Europea imperversa, come altrove, la pandemia, aggravata da una crescente difficoltà a reperire e somministrare i vaccini, con Paesi membri che giocano in proprio, come recentemente Austria e Danimarca e come ci sta provando anche qualcuno da noi, con il vaccino russo Sputnik. Con la confusione che aumenta anche in Italia, come nel resto dell’UE.
Ma c’è anche qualche buona notizia per l’economia italiana: le piccole e medie imprese manifatturiere registrano i livelli di produzione più alti dell’ultimo triennio e nel trimestre novembre 2020-gennaio 2021 l’export dell’Italia, una nostra risorsa strategica, è cresciuto dell’1,8%.
Sono piccole buone notizie, ma possono aiutare a sperare che domani vada meglio. Come sembrano confermare le previsioni ieri dell’Ocse che stimano per l’Italia, nel 2021, una crescita del 4,1%, molto meglio del 3% della Germania.