Celle Macra – “Una delle difficoltà principali, in particolare nella prima fase, è stato capire come interpretare i Dpcm che si susseguivano”. Ad un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il sindaco di Celle Macra Michelangelo Ghio, racconta dello “sbandamento” iniziale e delle reazioni alla pandemia. “Da vari organismi arrivavano notizie, a volte anche discordanti e il problema principale era proprio dare un’interpretazione unanime ai cittadini – spiega -. Non è stato facile e si è creato un po’ di malcontento perché per mille situazioni c’erano altrettante giustificazioni di- verse. Il Comune in fondo è un punto di riferimento per i cittadini e così deve essere”.
L’emergenza ha però evidenziato anche situazioni interessanti, su cui sarà necessario riflettere per il futuro. “Alcune famiglie, proprietarie di seconde case, trovandosi già sul posto per le vacanze di Carnevale, hanno deciso di trascorrere il lockdown a Celle – continua Ghio -. Con una connessione funzionante hanno potuto lavorare e andare a scuola, un’esperienza positiva che dà da pensare in un’ottica di riportare le persone a vivere in montagna se si forniscono loro i servizi essenziali”.
Qual è la situazione per le attività economiche del territorio? “Devo dire che quest’estate è andata bene, i locali hanno lavorato, adesso bisognerà confrontarsi sui nuovi fondi di sostegno arrivati dallo Stato, anche se non sarà facile, la burocrazia che sta dietro questi contributi è tanta per un comune piccolo come il nostro”.
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