Il Parlamento europeo, nella sua seduta del 20 gennaio scorso, ha adottato una importante raccomandazione alla Commissione e agli Stati membri in materia di protezione dell’ambiente. Chiede infatti che l’ecocidio, cioé la criminalità ambientale, venga iscritto nel diritto internazionale e considerato allo stesso titolo di un crimine contro l’umanità. Diventerebbe quindi di competenza della Corte Penale Internazionale (CPI).
La nozione di ecocidio, o distruzione dell’ecosistema, non è nuova e rappresenta una delle grandi battaglie, da anni a questa parte, delle organizzazioni internazionali per la salvaguarda dell’ambiente. È facile immaginare le reticenze da parte di alcuni Paesi di aderire a tale prospettiva, cosa che invece ha già fatto il piccolo e coraggioso Belgio.
Se l’ecocidio fosse già considerato come un crimine dal diritto internazionale, forse non avremmo dovuto assistere all’infinita distruzione delle foreste pluviali, agli oceani invasi dalla plastica, alla continua perdita di biodiversità e ad uno sfruttamento senza limiti delle terre agricole.
Una speranza che il Parlamento europeo ha riacceso proprio in questi giorni, nella prospettiva di un maggior impegno di tutti per la salvaguardia del nostro Pianeta.