Una volta si diceva “glocal” per indicare una visione globale da tradurre in azioni locali. Un tema che ritorna in questi tempi di pandemia con un virus da contrastare localmente grazie all’arma realizzata a livello globale con i vaccini. Si tratta di un opportuno invito a guardare fuori di casa nostra, oltre il perimetro angusto della provincia, anche se la chiamiamo “Granda”.
Un sondaggio IPSOS recente sugli Italiani affacciati sul mondo ha rivelato qualche sorpresa. Per esempio, alla domanda su quale Paese sia stato più o meno influente nel 2020 rispetto al 2019 colpiscono i valori decrescenti di Cina (dal 60% al 58%), USA (48% e 39%, ma era prima della vergogna al Congresso di Washington) e Russia (43% e 29%), a fronte di una sensibile crescita di influenza dell’Unione Europea, passata dal 18% al 34%, superando quindi la Russia e avvicinandosi agli USA.
Interessante anche la percezione degli Italiani circa la minaccia per il mondo nel 2020: più che quadruplicata quella della Cina (dal 6% del 2018 al 27% nel 2020) e della Turchia (3% e 14%), stabile la minaccia avvertita dalla Russia (7% e 8%) e dimezzata quella temuta dalla Corea del Nord (dal 25% al 12%).
Come per dire che gli Italiani sono “glocal” e sensibili a quello che accade nel mondo quando guardano fuori dalla loro piccola provincia.