Cuneo – Oltre 200 milioni di spesa per realizzare una struttura di circa 92.000 metri quadrati (oltre ai parcheggi) e almeno 10-15 anni di lavori, tra progetto e cantiere, a seconda della tipologia di soluzioni scelta. Sono alcuni dei numeri, imponenti, del nuovo ospedale unico di Cuneo, contenuti nello studio di pre-fattibilità commissionato dalla Fondazione per il nuovo ospedale e presentato la settimana scorsa ai vertici regionali e lunedì 28 dicembre alla commissione comunale speciale competente presieduta da Luca Pellegrino.
Lo studio realizzato dagli architetti Benedetto Camerana, Elena Airaldi e Luigi Colombo era chiamato a individuare e valutare i pro e i contro delle due sedi in lizza, quella dell’attuale Santa Croce e quella del Carle, a Confreria e, come già emerso nel corso della presentazione in Regione, le valutazioni dei tecnici incaricati hanno premiato l’area del Carle che prevale in 18 indicatori su 19.
Il momento delle scelte sembra quindi avvicinarsi e la decisione spetta adesso alla politica e al territorio al termine di un percorso che si è protratto per oltre due anni. Il Comune di Cuneo potrebbe esprimere la sua scelta entro fine gennaio, dopo il parere dell’assemblea dei sindaci della conferenza dell’Asl Cn1. L’indicazione sarà trasmessa alla Regione, a cui poi spetterà il compito di cercare i fondi per realizzare l’opera.
“Da questa sera la palla è nel nostro campo – ha detto il sindaco Federico Borgna in apertura di Commissione – con la consapevolezza che prima arriviamo a prendere una decisione e prima partirà l’iter per la costruzione del nuovo ospedale unico. Con questo studio arriva a compimento un percorso importante e il tempo della decisione si sta avvicinando parecchio: abbiamo tutti gli elementi per scegliere al meglio. Un’operazione come questa, con una gittata di 50-60 anni, ha tempi di elaborazione lunghi: secondo me con il percorso effettuato in questi anni molto di questo lavoro è stato fatto e certamente non si potrà dire che non è stata una decisione ponderata con grande attenzione”.
Nel corso del dibattito gli esponenti dei gruppi di maggioranza hanno espresso posizione favorevole all’area del Carle, mentre Ugo Sturlese ha ribadito la sua posizione favorevole al Santa Croce e ha sottolineato l’importanza, e l’urgenza, di pensare a cosa fare dell’area dismessa. Un aspetto cruciale ribadito in molti interventi. “Una volta individuata l’area da proporre – ha sottolineato Borgna – inizierà quella che dal mio punto di vista è una sfida entusiasmante: ovvero la rigenerazione urbana del sito che non verrà scelto e la progettazione strategica relativa a quello che invece ospiterà il nuovo ospedale. Tutti i due i siti hanno grandi potenzialità”.
“Questo è il momento di fare presto per arrivare a un ospedale nuovo – ha ribadito il direttore dell’ospedale Santa Croce e Carle, Corrado Bedogni – L’attuale ospedale è ben tenuto, ma abbiamo bisogno di un ospedale unico: ce ne siamo accorti ancora di più nella fase dell’epidemia Covid”.