Saluzzo – Con l’accusa di false attestazioni sulla propria identità, è stato condannato oggi (venerdì 11 settembre) dal Tribunale di Cuneo B. F., cittadino della Guinea domiciliato a Saluzzo nel centro di prima accoglienza per lavoratori stagionali. Il ragazzo 26enne era stato fermato il 5 ottobre 2018 perché trovato in possesso di una bicicletta simile a quella che era stata rubata pochi giorni prima a un parrucchiere. In quell’occasione il giovane aveva fornito false generalità. Qualche giorno dopo fu fotosegnalato in caserma e gli venne contestato anche il reato di ricettazione poiché B. F. aveva detto di aver pagato quella bicicletta 5 euro, un prezzo che secondo gli inquirenti ne caratterizzava la provenienza delittuosa. Per questo il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno e un mese di reclusione e 100 euro di multa. La difesa da parte sua ha invece chiesto l’assoluzione per quanto riguarda il reato di ricettazione essendo assolutamente plausibile che il ragazzo appena giunto in Italia non conoscesse i prezzi di mercato e non è neanche stato accertato quanto l’avesse pagata. Il giudice ha condannato l’imputato a otto mesi di reclusione con sospensione condizionale solo per il reato di false attestazioni, mentre lo ha assolto dal reato di ricettazione.