È successo l’altro giorno in Lombardia che un “treno fantasma” abbia percorso qualche chilometro senza macchinista e personale a bordo, solo un passeggero che l’ha scampata senza troppi danni.
Quasi una metafora, l’immagine di un mondo o di un Paese che viaggia senza che qualcuno lo guidi verso una destinazione precisa, finendo per deragliare rovinosamente, mentre “lor signori” se ne stanno tranquilli al bar o alla buvette a chiacchierare del più e del meno.
Mette qualche brivido il pensiero che “non ci sia un pilota nell’aereo” di questo nostro mondo spesso in tempesta: anche peggio se questo capita a un Paese il cui improbabile comandante detta la rotta al mondo, rischiando ad ogni momento di farlo deragliare.
Con a bordo qualche miliardo di passeggeri innocenti.