La possibilità di un mondo diverso, non necessariamente alternativo a quello conosciuto e sperimentato quotidianamente è alla base del romanzo di Paolo Bainotti. Un intrecciarsi di fantasy e di fantascienza con degli agganci a sentimenti ed emozioni del mondo adolescenziale assolutamente reali.
Bainotti narra l’esperienza di Seij per cui l’autore sembra preoccuparsi di dare da subito caratteristiche di piena normalità. “Spesso felice, pochissime volte depresso”, ottimista di natura, poco viziato e altrettanto poco sedentario, il ragazzo lavora come fattorino per la Fast and Fast, ditta di consegne a domicilio. È consapevole di quanto importante sia questa occupazione per la sua famiglia, padre con pensione di invalidità e madre casalinga. Nel su animo vive tutte le contraddizioni dell’adolescenza. Ammette dentro di sé l’errore, ma è insofferente ai richiami. Riconosce l’affetto dei genitori, ma sbotta se fanno un passo in più. Si tuffa in un’avventura nuova come fosse un gioco, ma intende prenderla sul serio. Se ne va di casa, ma in fondo quella casa gli manca.
Ma non è di adolescenza che il romanzo parla, perché prende presto una piega ben diversa. Quella di Seij è infatti una normalità che contrasta con quanto gli succede allorché viene proiettato in un altro mondo. Un tunnel affrontato quasi per sfida e subito si trova in una città dalle fattezze strane. Somiglia alla sua, ma appare più perfetta, più armonica, anche se abitata da esseri bizzarri dalle fattezze umane, ma con il viso di animali. Esseri antropomorfi che convivono con gli umani e con Seij instaurano un ottimo rapporto.
Salvo poi scoprire che dietro questa armonia ci sono regole ferree dettate da misteriosi “sovrani” cui per altro il romanzo non dedica molto spazio tutto incentrato sul ragazzo.
Un’avventura che eredita scenari e qualche situazione dai videogiochi con un ritmo però meno incalzante e travolgente perché è di Seij che l’autore vuol parlare.
MAYUCHI. CITTÀ DEI DESIDERI
di Paolo Bainotti
Primalpe
16 euro