Cuneo – In Italia, secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, sette milioni di persone hanno impresso sul proprio corpo un tatuaggio, il 13% della popolazione dai 12 anni in su.
In Europa i tatuati sono 60 milioni, pari al 12% della popolazione.
Il primo disegno si effettua in media a 25 anni, con un picco di richieste tra i 35 ed i 44 anni, ma il fenomeno è trasversale ed interessa persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali. E se ancora negli anni Ottanta in tutto lo Stivale si contavano appena cinque botteghe di tatuatori, oggi i centri dediti a questa pratica sono migliaia: solo a Cuneo se ne annoverano sette.
Seppur non connotato dalla forte valenza simbolica che esso possiede presso alcune civiltà orientali, come quella polinesiana o quella giapponese, anche nella cultura occidentale il tatuaggio vanta una storia antica quanto l’uomo, impiegato già dagli individui preistorici per distinguersi dalle scimmie. Pratica citata dalla Bibbia, il tatuaggio ebbe poi una larga diffusione tra i crociati e dal XVIII secolo divenne simbolo di potere presso i regnanti di tutta Europa.
Assurto ad oggetto del desiderio e a fenomeno di costume negli ultimi anni, grazie anche alla continua esposizione sui canali mediatici e sui social, il tatuaggio viene oggi vissuto come un rito di passaggio all’età adulta dai diciottenni o nasce dal desiderio di imprimere sulla propria pelle momenti, ricordi, persone, frasi pregnanti per la persona che li “indossa” o che hanno rappresentato una svolta per la sua esistenza. Non solo una moda, dunque, ma un racconto di sé, una forma di comunicazione attraverso la pelle, che diventa disfunzionale e tragica nella pratica dei “tagli”, gli atti autolesivi in uso tra gli adolescenti.
Utilizzato come strumento per ricordare e affermare la propria identità nel celebre film “Memento” di Cristopher Nolan, il tatuaggio affascina adulti e ragazzi che, intervistati sull’argomento, esprimono attrazione e nel contempo timore per i pregiudizi che ancora accompagnano questa pratica, ma lungi dall’affrontarla con superficialità, ne fanno l’oggetto di attente valutazioni e di riflessioni profonde.
Al tema dei tatuaggi, con interviste e approfondimenti firmati da Donatella Signetti, Alessia Lingua, Andrea Pascale, Edoardo Tallone, Irene Panaro ed Altea Fino, è dedicato il supplemento “Zero Venti” del settimanale La Guida di giovedì 31 gennaio, disponibile in edizione cartacea e digitale.