Efficientare, pianificare, incentivare, concertare e realizzare: queste le proposte dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani contro la carenza di acqua nei mesi estivi nei territori montani. Nei giorni scorsi UNCEM ha pubblicato un dossier, intitolato “Dossier siccità”, in cui analizza la situazione della rete idrica attuale e nota che “ci sono perdite dal 20 al 60%” e per ripararle serve un miliardo di auro all’anno per 5 anni, cioè 5 miliardi. Il primo suggerimento alla politica è infatti efficientare, cioè migliorare le condizioni della rete idrica esistente che collega i vari territori.
Il secondo è un tema caro a UNCEM, cioè pianificare invasi nelle valli e nei territori a rischio siccità. A questo proposito il dossier invita ad andare “oltre i singoli municipi”, coordinando l’azione di Comuni, province e Regione.
Il terzo è concertare, che si collega al punto precedente. UNCEM invita a focalizzarsi non solo sui centri urbani, ma anche nelle cosiddette “aree interne”, cioè le zone montane. Poi c’è una proposta: “ogni regione deve inserire una percentuale di ritorno ai territori sulla tariffa che ciascuna famiglia paga ai gestori, a vantaggio della protezione delle fonti idriche”.
Il quarto consiglio è incentivare il riutilizzo dell’acque all’interno degli edifici, dai condomini alle scuole passando per gli edifici pubblici. Non sono citate però le aziende, che spesso hanno un consumo maggiore. Il quinto e ultimo suggerimento è realizzare in fretta: “troppo tempo passa dall’idea alla prima pietra. Si sblocchi il piano invasi nazionale, oggi sopito”.