Il secondo giorno, mercoledì 30 luglio, dei cuneesi a Roma per il Giubileo dei Giovani è iniziato con la catechesi per gli italiani nella chiesa di Ognissanti in Roma.
Come raccontano Alice Ferrua, Anna Morosi e Marianna Gaj, giovani cuneesi che stanno partecipando al giubileo: “lì abbiamo ascoltato tre testimonianze. Inizialmente due ragazze, provenienti da paesi di guerra, rispettivamente l’Armenia e il Mali, ci hanno condiviso le loro storie: storie di paura, di sofferenza, ma anche di tanto coraggio, speranza e perdono”.
Condividiamo alcune delle loro parole: “…ma nonostante tutto ogni mattino mi alzo, ringrazio Dio, saluto chi incontro, perché ci credo ancora: credo che un altro Mali sia possibile, che un altro mondo sia possibile; un mondo in cui i giovani non impugnano le armi ma il loro futuro, in cui i giovani non scappano dal loro paese ma ci tornano.”
La catechesi si è poi conclusa con le parole forti di don Mimmo, cariche di vita, di speranza, di fiducia: “…dovete avere il coraggio di investire nella fragilità dei sogni. Non dovete avere paura di avere paura ma avere coraggio di avere coraggio!”.
E ancora: “Credere in voi giovani significa scommettere sull’inedito di un Dio che non invecchia mai. E ricordate, voi non siete il futuro, siete il presente!”.
Sempre in mattinata alcuni di loro sono stati intervistati da Radio Vaticano, nello studio mobile allestito sotto il colonnato di San Pietro, potendo esprimere pensieri su pace, speranza e il Giubileo dei Giovani che sta entrando nel vivo.
La giornata si è conclusa presso lo stadio di Velletri dove si è tenuta la festa di tutti i Pellegrini ospitati nella diocesi di Velletri-Segni, con momenti più leggeri e altri molto intensi, fra cui la testimonianza molto toccante del papà di Giulia Cecchettin, Gino.
E concludono: “Oggi, ancora una volta, torniamo in oratorio a Colleferro stanchi ma con il cuore colmo di speranza ed entusiasmo”.