Si è svolta ad Agnone la cerimonia solenne per la firma ufficiale del patto di gemellaggio tra i Comuni di Agnone, in provincia di Isernia, e Borgo San Dalmazzo, in onore di don Raimondo Viale, insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” per il suo coraggioso impegno nel salvare vite durante la Shoah. A sigliare il gemellaggio il sindaco di Agnone, Daniele Saia, e la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, alla presenza anche di Loreto Tizzani, in rappresentanza dell’Anpi Molise, e Michele Petraroia per l’Anpi nazionale, che hanno sottolineato il valore democratico e antifascista dell’iniziativa.
All’indomani dell’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, don Viale, vicecurato a Borgo San Dalmazzo, dal pulpito espresse con coraggio la propria contrarietà alla guerra, pagando tale presa di posizione con il confino imposto dal regime fascista proprio ad Agnone in Molise. Condannato a quattro anni, dopo aver scontato 15 mesi di confino, ritornò a Borgo.
Dopo la firma la comunità asi è poi raccolta in Largo Don Raimondo Viale per l’inaugurazione della targa commemorativa, segno tangibile dell’impegno condiviso per preservare la memoria e promuovere i valori della solidarietà, della pace e della giustizia.
“Nel giorno in cui celebriamo il gemellaggio tra le nostre comunità, desideriamo rivolgere un pensiero profondo e condiviso a don Raimondo Viale, sacerdote, antifascista, uomo “giusto” dall’empatia straordinaria – commentano la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, e il sindaco di Agnone, Daniele Saia -. Don Viale rappresenta per noi un faro morale, un simbolo della resistenza civile e del coraggio quotidiano. La sua voce, che si oppose con fermezza alla guerra e all’indifferenza, risuona oggi nelle nostre città come invito all’impegno attivo. La sua storia ci lega in modo indelebile: ad Agnone, dove fu mandato al confino dal regime fascista per le sue prediche contro la guerra; a Borgo San Dalmazzo, dove accolse e soccorse centinaia di ebrei in fuga dalle persecuzioni nazifasciste.Il nostro gemellaggio nasce dalla volontà di custodire questa memoria e di trasmetterla alle nuove generazioni, come esempio straordinario di giustizia e responsabilità civica. Onoriamo non solo il suo operato, ma la sua visione, il suo calore umano e la sua capacità di vedere l’altro non come diverso, ma come fratello. In tempi oscuri, scelse di “restare umano” e ci lascia in eredità un compito prezioso: far sì che il passato parli al presente, per costruire un futuro di pace”.
L’Amministrazione di Borgo San Dalmazzo ha inoltre donato al Comune di Agnone un ritratto di don Viale, realizzato dalla pittrice borgarina Monica Sepe, e consegnato alcune copie del catalogo del progetto didattico 2024/25 “Don Raimondo Viale e gli anelli forti: memorie, diritti e libertà”, promosso dal Comune di Cuneo con la partecipazione del Comune di Borgo San Dalmazzo, del Liceo Ego Bianchi, dell’associazione Deina, il sostegno dell’Istituto Storico della Resistenza e di Fondazione Nuto Revelli, il contributo della Regione Piemonte. L’iniziativa, attraverso la riscoperta della figura di don Viale, ha acceso i riflettori sulla memoria storica e sulla resistenza nonviolenta.