Castelletto Stura è un paese di antiche origini che risale al tempo dei Liguri Bagienni (480 a.C.); fu occupato dai Romani (80 a.C.) che costruirono una strada che collegava Augusta Bagiennorum (Benevagienna) con Baienne superiore (Beinette) e il forum Germanorum (San Lorenzo di Caraglio). Nel decimo secolo subì le crudeli e devastanti scorribande dei Saraceni, truppe mercenarie inglesi che nel 1532 vennero definitivamente sconfitte dal “Regiment dij dëspiantà” (Reggimento degli Spiantati), un’insurrezione popolare che mise in fuga un esercito di Turchi al comando del saraceno Selim che venne sconfitto e decapitato. La battaglia è stata più volte rievocata in occasione del Carnevale.
L’ultima rievocazione storica si svolse il 5 settembre 2010 sulla piazza del paese con tutti i personaggi in costume: i contadini castellettesi con il loro Re (donne, uomini, la numerosa famiglia Revello), i residenti nelle frazioni Motta e nella grangia di Tetti Pesio guidati dal duca e quelli di Riforano capeggiati dal principe, che si distinguevano per le loro divise. Anche il mitico Garibaldi accompagnato dalla fedele Anita e dalla sua truppa. Le truppe castellettesi, al comando dei loro ufficiali, affrontarono quelle nemiche dimostrandosi più forti tanto da costringere i Saraceni alla resa. L’incontro si concluse in piazza Nuova con la rappresentazione del Bal del sabre (ballo delle sciabole) che torna ogni anno, in occasione della festa patronale, la prima settimana di luglio. Nella danza, a ritmo di tamburi, vengono eseguite diverse figure coreografiche: la catena, il salto nel cerchio, il pavese e la treccia. L’edizione 2022 si è presentata con una novità: la partecipazione, per la prima volta, di un gruppo di nove “donzelle” in costume tipico che si sono esibite con l’intreccio dei nastri colorati attorno al palo della libertà.
La tradizione del “Bal del Sabre” era andata perduta dopo la seconda guerra mondiale ed era stata ripresa solo nel 1965 da Gian Giacomo Allione che, per rimanere fedele ai costumi e alle figure della danza, si è attenuto alle testimonianze degli anziani: dodici danzatori e un tamburino. Castelletto è anche noto per il gioco del tamburello e ogni anno, nel mese di luglio, si svolge il torneo in piazza Nuova. Il gioco si pratica dal 1970 e Castelletto è rimasto l’unico Comune della Provincia in cui si prosegue con continuità. Pertanto può fregiarsi dell’onore di essere definito “patria del tamburello” in provincia di Cuneo. Il gioco viene praticato a livello amatoriale da giovani e pensionati, in genere ex giocatori di pallone elastico di serie B e C, con la partecipazione di giocatori di paesi limitrofi.
Gli allenamenti si svolgono il martedì e il sabato pomeriggio in piazza Nuova.