Chi percorre la pista ciclabile del Parco fluviale, soprattutto in mountain bike, partendo da Cuneo, dalle piscine o dalla discesa degli Angeli, può recarsi fino a Borgo San Dalmazzo; superato il tratto urbano e arrivando al ponte del Sale, può continuare la ciclabile entrando nel territorio di Vignolo. Dopo il ponte, lasciato l’asfalto, si torna sullo sterrato e, appena superata la centrale Fernando Olivero, ci si addentra nel primo tratto in discesa e poi sempre quasi in piano tra i percorsi che affiancano il fiume e i canali, su un tracciato a detta di tanti un po’ più selvaggio rispetto al lato di Gesso.
L’ampia strada sterrata fiancheggia il fiume Stura e soprattutto va a incrociare i quattro canali artificiali della zona: Rosa, Roero, Morra, Miglia. Sono tutti paralleli, a diverse altezze, con una storia alle spalle che torna indietro nel tempo fino al 1700 quando sono stati realizzati in pietra a secco per portare acqua in una zona collinare che altrimenti non avrebbe potuto essere coltivata. Ancora oggi sono visibili alcuni tratti dei canali dalle sponde in pietra. Altri tratti sono stati sostituiti con il cemento. Dai ponticelli che li attraversano in sicurezza, si può ammirare la trasparenza dell’acqua e in alcuni di essi, quando è la stagione della pesca, le trote che vengono rilasciate per il divertimento degli appassionati.
Le passeggiate a piedi o in bicicletta possono essere molto rilassanti, in mezzo al verde e con la piacevole sensazione dell’acqua che scorre a fianco. In ogni stagione possono mostrare paesaggi diversi, secondo la fioritura e il rinverdimento degli alberi; anche le colture dei campi coltivati fanno da sfondo e fanno variare il colpo d’occhio. Fiancheggiando i canali e il fiume si può raggiungere di nuovo il territorio di Cuneo, arrivando alle Basse di Stura e proseguendo fino alla confluenza dei due fiumi.