Il Partito Democratico della Provincia di Cuneo, in una nota “esprime grande preoccupazione” per la decisione di Acciaierie d’Italia di attivare la cassa integrazione per quasi 4.000 lavoratori, tra cui anche i 45 dello stabilimento di Racconigi. “Un sito storico per il territorio cuneese, che rappresenta non solo posti di lavoro ma un presidio industriale importante per l’economia locale. Non possiamo accettare che ancora una volta siano i lavoratori a pagare le conseguenze di scelte sbagliate, incertezze strategiche e ritardi strutturali nella riconversione degli impianti. È inaccettabile che il governo non abbia previsto per tempo soluzioni efficaci per tutelare la filiera siderurgica e i suoi addetti, né che abbia garantito le risorse necessarie per realizzare la transizione ecologica promessa. Il rischio concreto è la desertificazione industriale di interi territori, con gravi ripercussioni sociali e occupazionali. Il sito di Racconigi, come quello di Novi Ligure e di Taranto, merita certezze e un piano chiaro per il futuro.
Chiediamo con forza che il governo convochi con urgenza un tavolo nazionale di crisi che coinvolga enti locali, Regioni, sindacati e azienda, per scongiurare una chiusura che avrebbe effetti devastanti e per salvaguardare il lavoro, la dignità e le prospettive di centinaia di famiglie anche nella nostra provincia”.
