Questa mattina, giovedì 1° maggio, si è svolta a Borgo San Dalmazzo la commemorazione dei 13 partigiani fucilati il 2 maggio 1944 presso il muro esterno del cimitero (oggi inglobato nel camposanto).
I tredici, di età compresa tra i 18 e i 32 anni, erano stati catturati dai tedeschi negli ultimi giorni di aprile durante un rastrellamento nei pressi del santuario di Castelmagno.
“È stato un momento molto sentito ed emozionante – dice Maddalena Forneris, presidente della sezione Anpi Borgo e valli, che ogni anno organizza la celebrazione -. Ringrazio tutti i partecipanti per il loro contributo”. Accanto alla sindaca di Borgo, Roberta Robbione, erano presenti anche alcuni parenti dei 13 fucilati, provenienti da Monza, Torino e Carmagnola.
Il prof. Alessandro Giordanetto ha tenuto l’intervento ufficiale, partendo dalla domanda “Cosa vuol dire oggi resistere?” per offrire una stimolante riflessione sull’attualità e l’impegno quotidiano a cui ognuno è chiamato. Gli intermezzi musicali sono stati curati dalla violinista Marianna Brondello e dal tenore Michelangelo Pepino.
Davanti alla lapide commemorativa è stata posta una composizione floreale creata da Aldo Ugo che ha forato una pietra di fiume dove sono stati messi tredici garofani rossi.