Due leggende del tennis, Steffi Graf in presenza e Andre Agassi in videocollegamento, hanno incontrato nella mattina di oggi, giovedì 7 novembre, migliaia di studenti delle scuole superiori cuneesi in Palazzetto dello Sport di Cuneo gremito da circa 3.500 persone, nell’ambito del format “Dialoghi sul talento”, promosso dalla Fondazione Crc. Tema dell’incontro il talento, ma anche l’impegno e la dedizione assoluti necessari per ottenere risultati di altissimo livello, le difficoltà vissute in un percorso che non è mai semplice come può sembrare visto dall’esterno, e i tanti progetti che i due tennisti, sposati dal 2001, hanno realizzato dopo la conclusione della loro carriera sportiva. Progetti relativi alla solidarietà, che sono stati al centro dell’evento realizzato in collaborazione con “I Tennis Foundation”, “Children for Tomorrow Foundation”, “Andre Agassi Foundation for Education” e con il supporto di Collisioni. Sul palco anche Luca Paiardi, campione italiano di wheelchair tennis e i giovani coinvolti nei progetti di I Tennis Foundation.
“Ancora prima di incontrarci, io e Andre avevamo fatto scelte molto precise dal punto di vista filantropico. Il lavoro che facciamo entrambi è infatti dedicato alle nuove generazioni” ha raccontato Stefanie Graf a proposito della nascita della sua fondazione. “27 anni fa, a metà degli anni ’90, mi avevano presentato uno psicoterapeuta di Amburgo che si occupava di terapie su bambini rifugiati che provenivano da zone di guerra, con l’obiettivo di ristabilire il loro benessere e il loro equilibrio. È stato un incontro centrale nella mia vita, perché vidi con i miei occhi quanto la guerra li aveva devastati. Non avevano mai potuto scegliere nulla e non avevano conosciuto nient’altro che violenza. Da allora ho deciso di impegnarmi con tutta me stessa su questo tema”.
Steffi Graf
Steffi Graf, una delle più grandi tenniste della storia del tennis, intervistata sul palco da Alberto Brandi, condirettore Sport di TgCom 24, ha raccontato la sua vita, i tanti sacrifici fatti, la sua carriera, la famiglia e le tante attività a sostegno in particolare dei giovani che ha poi avviato e sostenuto dopo la conclusione di una carriera straordinaria. Dopo l’incontro, la tennista tedesca ha visitato il Rondò dei Talenti ed è poi “scesa in campo” al Country Club, scambiando alcuni colpi con i bambini delle scuole tennis della provincia e con i talenti di I tennis foundation, firmando autografi e rispondendo alle domande dei giornalisti. è stata numero uno del tennis femminile per 377 settimane e ha vinto 22 tornei del Grande Slam e nel 1988 è riuscita a vincere tutti gli Slam e l’oro olimpico. Nel 1998 ha creato Children for Tomorrow per supportare la salute mentale dei bambini rifugiati.
“Diventare professionista all’età di 13 anni è stato molto difficile, anche se a quell’età giocare per me era naturale” ha analizzato Steffi Graf . “Se riguardo la me stessa di 13 anni vedo tutte le difficoltà che ho dovuto superare. All’inizio è stato anche semplice, perché volevo imparare quanto più possibile e a tutti i costi. Poi, quando sono salita nel ranking, ho dovuto lasciare la scuola, pur con molto dispiacere. Non sento di aver perso molto, perché la mia vita era talmente programmata e io amavo così tanto viaggiare. La cosa più difficile è stata subire e gestire la pressione della gara, quando sei in campo e ti ritrovi da sola. La pressione che viene esercitata su una ragazza così giovane è forse troppa, ma se hai un buon allenatore, se sei circondata da persone brave che ti aiutano, se la tua famiglia e i tuoi amici ti sostengono, allora ti senti protetta”.
Andre Agassi
In collegamento video, Andre Agassi, ex numero 1 del tennis mondiale e vincitore di 8 slam, si è raccontato ai giovani studenti, ripercorrendo le tappe di una carriera straordinaria raccontata anche in uno dei libri sportivi più letti e apprezzati di sempre (Open). “Io ho compreso negli anni quanto importante sia l’istruzione nella vita delle persone e ho deciso di fondare un’organizzazione che si occupasse di questo tema per molti motivi” ha raccontato Andre Agassi. “Per prima cosa perché io non ho potuto scegliere. O meglio, l’unica scelta, fatta da altri, era per me quella di giocare a tennis. A un certo punto della mia vita mi sono reso conto che c’erano moltissimi bambini nella mia stessa condizione, e allora ho cercato di dare loro la possibilità di scegliere, attraverso l’istruzione. Da quando è nata la mia fondazione, abbiamo aperto 130 scuole in tutti gli Stati Uniti, in modo particolare nelle zone economicamente più depresse, in particolare perché quei giovani possano avere accesso all’istruzione. Un impegno che ho vissuto e continuo a vivere come una missione”.
Agassi ha parlato anche del tennis di oggi e del suo numero uno, Jannik Sinner. “Mi hanno colpito la sua umiltà e l’attenzione a tutti. Lo adoro, è facile andare d’accordo con lui perché è una persona molto interessante. Jannik colpisce la pallina in maniera semplicemente perfetta, quella sensazione di perfezione che cercavo sempre anche io”.
“Anche se non sono stato io a sceglierlo – ha detto Agassi nella presentazione dell’incontro – il tennis mi ha donato molte delle cose più belle della mia vita: la mia famiglia, la mia fondazione, e una visibilità che mi ha permesso di attivarmi per gli altri e di entrare con loro in connessione. Mi piace raccontare la mia esperienza, nella speranza che l’esempio dei miei successi, delle mie sfide e molto spesso dei miei fallimenti possa aiutare gli altri ad essere migliori. Di tutti i risultati che ho ottenuto, quello che mi rende più orgoglioso non sarà mai l’essere stato il numero 1 al mondo, aver vinto Wimbledon o una medaglia d’oro alle Olimpiadi, ma avere un impatto positivo sulla vita degli altri”.
Agassi è stato allenato anche dall’attuale coach di Sinner, Darren Cahill: “Ha sempre le parole giuste nel momento giusto, avendo allenato tanti numeri 1 del mondo: me, Hewitt, Simona Halep e adesso Jannik. È di gran lunga l’allenatore migliore assieme all’altro mio coach Brad Gilbert”.
“Oggi è stato un privilegio ospitare Steffi Graf e Andre Agassi, due dei più grandi tennisti di tutti i tempi” ha spiegato Mauro Gola presidente di Fondazione CRC. “Questi incontri rappresentano occasioni importanti per porre al centro il tema del talento, con l’obiettivo ispirare, incoraggiare e sostenere i nostri giovani a coltivare le proprie attitudini. La Fondazione CRC riconosce la forte valenza educativa dello sport, uno straordinario strumento per crescere, per scoprire i propri talenti e per accettare sé stessi, dando il meglio di sé per la propria comunità. Un obiettivo centrale per la Fondazione CRC e per gli enti filantropici voluti da Steffi Graf e Andre Agassi”.
L’appuntamento è stato poi arricchito dalle esperienze di Luca Paiardi, campione italiano di wheelchair tennis, e dei giovani talenti che partecipano ai progetti di I Tennis Foundation, l’associazione benefica italiana fondata da Simone Bongiovanni, che ha raccontato sul palco del Palasport la mission della charity: “Abbiamo ideato questa associazione per regalare un’opportunità a chi non ne ha. In questi anni con il progetto Intesa Sanpaolo Assicura Little Tennis Champions abbiamo visto crescere a tutto tondo 12 giovanissimi talenti italiani del 2008 e 2009, a cui è stata offerta una possibilità concreta di riscatto e di valorizzazione. I risultati conseguiti da queste ragazze e questi ragazzi sono una chiara testimonianza di come il talento sviluppato all’interno di un contesto protetto possa regalare grandi soddisfazioni”.