Nel 2024 all’ospedale Santa Croce ci saranno più parti dello scorso anno. Al 31 dicembre 2023 le nascite erano state 1.707 oltre 140 al mese e ad oggi i nati a Cuneo sono quasi 1.500. A un anno dall’inaugurazione del nuovo reparto di Ostetrica al quarto piano, con una completa riorganizzazione degli spazi e la definizione di nuovi percorsi assistenziali per le partorienti, l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo vfa il primo bilancio in un reparto completamebte ripensato: separazione tra la bassa intensità con 16 posti letto, cui accedono le gravidanze fisiologiche con un setting quasi esclusivamente ostetrico senza medicalizzazione e monitoraggi intensivi, limitati ai casi di necessità; e l’alta intensità con 20 posti letto collocati anch’essi al quarto piano del nosocomio, vicino a sala parto, sala operatoria per i cesarei, Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale (TIN), riservati a donne con patologie o particolari problematiche seguite in modo più intensivo.
Un’attenzione particolare poiché al Santa Croce arrivano le situazioni più complesse affrontate in collaborazione con la TIN nel percorso pre e post partum.
Ottimi anche i dati relativi ai cesarei, che registrano una percentuale molto al di sotto del tetto fissato dalla Regione (il Sanra Croce è al 6% nel basso rischio e al 16% nell’alto rischio contro una media regionale e nazionale bemal di sopra del 20%). La percentuale di parti vaginali dopo un cesareo è del 47% e fa del Santa Croce anche qui un’eccellenza, considerando che il secondo miglior centro del Piemonte è fermo al 30% (la media nazionale si attesta sul 20%).
Andrea Puppo, direttore della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia sottolinea inoltre altre importanti novità: “Abbiamo istituito un percorso per affrontare la tocofobia, cioè la paura di partorire, attraverso un team costituito da psicologo, ginecologo e ostetrica. Siamo centro hub per gli ospedali della Cuneo 1, Cuneo 2 e Pinerolo, che ci riferiscono i grandi prematuri e i casi complicati da patologie gravi”.
Livio Tranchida, direttore generale Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle: “A un anno di distanza raccogliamo gli esiti positivi della riorganizzazione, che aveva appunto l’obiettivo di rendere ancora più funzionale un reparto riconosciuto da Agenas eccellenza a livello nazionale. Qui c’è un lavoro di squadra, reso più efficace anche dalla nuova area creata al quarto piano del Santa Croce, che ci consente di gestire quasi 1.800 parti all’anno, compresi quelli più complessi. Insieme alla qualità del servizio e alla conseguente sicurezza, diamo importanza alla umanizzazione e all’accoglienza delle neomamme”.