Anche il 2024, anno di grandi appuntamenti elettorali per metà della popolazione mondiale, si avvia al termine, con un’ultima incertezza per le elezioni americane nel prossimo novembre.
È un anno che, senza troppi dubbi, non finirà con accordi di pace nelle due guerre che bruciano ai nostri confini, in Ucraina e in Medio Oriente, ma continuerà la strada dei grandi cambiamenti geopolitici in corso i quali, in modo sempre più percettibile almeno dal 2010, stanno creando fratture e contrapposizioni fra un Occidente in perdita di influenza e peso politico e nuove potenze e alleanze emergenti sulla scena internazionale.
È soprattutto
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
Abbonati qui