Le telecamere in strada a Bene Vagienna lo avevano ripreso mentre puntava il coltello contro due donne, una delle quali riferì agli inquirenti di averlo sentito urlare che l’avrebbe ammazzata. Era l’ottobre 2022 e del caso di H. O., 26enne nigeriano, si era occupata anche la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”. Rinviato a giudizio con l’accusa di porto illegale di oggetti atti a offendere e minaccia aggravata, il giovane nigeriano è stato ascoltato nel corso dell’ultima udienza prima della discussione e della sentenza, attesa per il mese di marzo. Prima di lui in aula era stata ascoltata anche la donna che si ritrovò il ragazzo davanti con in mano il coltello puntato verso di lei: “Ero al telefono con i Carabinieri e urlai ‘venite di corsa’, poi mi rivolsi a lui e gli chiesi se volesse ammazzarmi, lui si fermò portò la mano al volto poi tornò indietro verso di me con qualcosa in mano”. Quel qualcosa era il suo occhio di vetro, conseguenza della ferita che rimediò nella rapina di cui rimase vittima ad Asti dopo il suo arrivo in Italia con un visto di rifugiato. A Bene Vagienna da qualche anno, H. O. aveva lavorato nel campo della ristorazione ma non si era mai sentito accolto nel piccolo Comune, dove lamentava di aver subìto episodi di razzismo. Quel giorno di mercato, forse esasperato dai rumori che provenivano dalla strada, era sceso di casa arrabbiato: “Mi ero tolto l’occhio per farle vedere cosa mi era successo – ha spiegato il giovane rispondendo alle domande del suo legale Nicola Ferrua Magliani -, non volevo minacciare nessuno, avevo il coltello in mano perché stavo cucinando”.