Non si sono presentati questa mattina, lunedì 9 settembre, all’inaugurazione della nuova Medicina Interna ma anche due dei tanti nuovi macchinari di cui l’ospedale di Cuneo si è dotato. Il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore regionale alla sanità e all’edilizia sanitaria Federico Riboldi e il direttore della sanità regionale Antonino Sottile hanno delegato i due colleghi di giunta i cuneesi Marco Gallo, assessore alla montagna, e Paolo Bongioanni, assessore all’agricoltura, a presentarsi a Cuneo di fronte ai vertici della sanità cuneese e a tutti i primari.
Ma non è solo per l’inaugurazione che la data di oggi era così attesa da dirigenti e primari di Cuneo, c’era l’attesa di qualche notizia sul futuro nuovo ospedale di Cuneo. Notizia che non è arrivata nonostante le domande poste. Ci ha provato l’assessore Marco Gallo: “Siamo aglio sgoccioli di un percorso e credo che entro fine settembre o inizio ottobre avremo tutti delle notizie per Cuneo. Sarà convocato in quelle settimana la conferenza dei sindaci da parte dell’assessore Riboldi”.
Il collega Paolo Bongioanni sottolinea: “L’amico Riboldi sta facendo un grande lavoro in una situazione della sanità in generale e del Piemonte, difficile. Ha ottenuto dal riparto tra le Regioni 315 milioni in più che danno un po’ di ossigeno. Non è facile ma Tranchida dimostra che se si vuole si può fare e che conta una squadra che lavori in modo sinergico. La Regione c’è e rimane a fianco del lavoro del direttore generale e del Santa Croce, che rimane un’eccellenza in Piemonte”.
Nessuna risposta in più, neppure in una “giornata bellissima per Cuneo” come ha ribadito più volte Livio Tranchida. Il progetto e le valutazioni finali sul progetto sono da maggio nelle mani della Regione che da mesi tace. Cuneo e tutta la provincia di Cuneo è in attesa sui risultati di quella relazione e sulle risultanze da parte della Regione di quello che l’analisi riporta che dovrebbe stabilire se il Ppp, il progetto del Partenariato pubblico privato avanzato dalla Inc Spa della famiglia Dogliani di Narzole, sia fattibile o meno o se Regione e Azienda Ospedaliera insieme con il via libera del Ministero, dovranno necessariamente percorrere altre strade per avere il nuovo ospedale di Cuneo.
Un ospedale che oggi ha un nuovo reparto di Medicina Interna, nuovi macchinari, e che dal 1° ottobre inizierà i lavori al Carle per la ristrutturazione della parte storica. Ma che continua a non sapere nulla sul futuro del nuovo ospedale che sembra allontanarsi sempre più, dopo le tante promesse, i cronopragrammi dettagliati da campagna elettorale.
“Abbiamo uno degli ospedali più antichi d’Italia, una realtà unica – dice nella sua introduzione il direttore generale Livio Tranchida – che continua a camminare a differenza del resto della sanità territoriale e del Piemonte che fatica. Ero entusiasta per questo 15 mesi fa di iniziare questa avventura a Cuneo e mi sono accorto di un ospedale che ha la forza nel suo personale che opera con responsabilità, dedizione, competenza e passione. Mi sono reso conto che non basta essere un buon manager per far funzionare le cose in una realtà con 3.000 dipendenti e 540 medici che deve fornire servizi ai cittadini. Qui c’è una trasversalità, un rispetto e una professionalità che non ho trovato in nessun altro posto”.
Un appello alla politica?
“Nei momenti di difficoltà – dice Tranchida – bisogna fare dele scelte. È il momento delle scelte che sono organizzative e di modello soprattutto nei momenti di tagli e di poche risorse. Ma bisogna farle. Sta qui la differenza”.