Ugo Sturlese, consigliere comunale per il gruppo Beni Comuni di Cuneo, prosegue la battaglia contro il progetto che prevede l’abbattimento dei 10 cedri dell’Atlante in piazza Europa. A far seguito alle manifestazioni di protesta, quali il simbolico incatenamento agli alberi, e alle dichiarazioni in commissione, ora è la volta di una diffida scritta inviata al Comune di Cuneo che intima di “sospendere ogni atto volto all’approvazione di progetti che prevedano l’abbattimento dell’alberata in piazza Europa in mancanza di una adeguata svolta con la strumentazione consigliata dalle migliori pratiche arboricolturali”. Nel caso in cui si procedesse all’abbattimento dell’alberata, sarà avanzata “avanti le competenti sedi richiesta di risarcimento del danno ambientale, erariale, paesaggistico e sanitario in difesa dei diritti della comunità cittadina”.
La diffida
Nella diffida, inviata il 18 luglio, si legge che “l’abbattimento è certamente immotivato e sarebbe causa di numerosi danni di vario genere… All’evidenza, l’abbattimento di alberi che svolgono funzioni ecosistemiche così importanti e di tale valore economico e che hanno un valore ornamentale così elevato non può che essere giustificato in modo approfondito da ragioni serie e gravi… l’unica analisi volta è stata unicamente visuale, senza l’utilizzo della prescritta strumentazione. Peraltro, tale analisi non ha evidenziato alcun tipo di problematica fitopatologica che possa compromettere la stabilità dell’alberata né peraltro l’esistenza di patologie o di parassiti di natura alcuna. Anzi, la perizia suindicata si è spinta ad affermare che i cedri di cui ci si occupa hanno un’aspettativi di vita pari nel massimo a 10-15 anni. Pur contestando interamente la perizia soprattutto nella parte relativa all’aspettativa di vita dell’alberata, che si ritiene ben maggiore di quanto stimato, non si può tacere il fatto che dalla medesima non emergono ragioni valide per abbattere i 10 cedri. All’evidenza, la decisione di riqualificare la piazza Furopa non può comportare l’eliminazione di alberi di così importante pregio, essendo ben possibile effettuare opere che non abbiano tale drastica conseguenza. Se pur vero che l’intervento deliberato dal Comune prevede la successiva piantumazione, in seguito all’abbattimento, di nuovi alberi di tipologia non meglio specificata, ciò non può in nessun modo essere considerato sufficiente per rimpiazzare i servizi ecosistemici svolti dagli alberi attualmente esistenti… Considerando che il valore ambientale ed economico di un albero è direttamente proporzionale all’età dell’albero si può affermare che, per sostituire una sola quercia di 80 anni, alta 30 metri, bisognerebbe mettere a dimora 3068 nuovi alberelli con diametro 6 cm (misura standard genericamente adottata negli alberi di nuova piantumazione), oppure 35 alberi alti 15 metri, diametro 30 cm, ipotesi, questa, non realizzabile nella pratica. Per tutti i motivi sinora esposti, si ribadisce la ferma opposizione al previsto progetto di risistemazione Piazza Europa, e se ne domanda altresì un’immediata revisione che preveda la salvaguardia dei cedri esistenti”.
“In conclusione, deve rilevarsi che l’abbattimento risulta in violazione di norme di legge imperative. In primo luogo, infatti, se effettuato nel presente periodo, sarebbe in contrasto con quanto stabilito dall’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., che vieta di effettuare abbattimenti e potature nel periodo ricompreso tra il 15 marzo e il 15 agosto, in quanto periodo di nidificazione, proprio al fine di tutelare l’avifauna. Detto principio è stato altresì rafforzato dal D.M. Ambiente 10 marzo 2020 (“Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”), nella parte in cui prevede che “e «attività di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani e di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il minore disturbo e danno alla fauna presente nell’area”. Si rammenta altresì il disposto dell’art. 15 delle Norme di attuazione del Piano Regolatore di Cuneo, secondo il quale “…Dovrà essere mantenuto il verde naturale piantumato esistente”. All’evidenza, l’abbattimento in questione, che verrebbe peraltro effettuato su alberi presenti nel verde urbano da circa settant’anni, si porrebbe in contrasto con tale norma. Inoltre, l’attuazione del progetto di abbattimento violerebbe anche il principio fondamentale di cui all’art. 9 della Costituzione, che riconosce il diritto fondamentale alla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi”.