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Giovedì 21 novembre 2024

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I borghi della “perla delle Alpi Marittime”

Quattro le borgate che compongono la cittadina: Ponte, Poggiolo, Maggiore e Valsorda

La Guida - I borghi della “perla delle Alpi Marittime”

Garessio – Fino a pochi decenni fa, la città di Garessio, chiamata anche “la perla delle Alpi Marittime”, si distingueva come una località turistica rinomata. Tra le sue peculiarità il fatto di aver dato i natali a personaggi illustri come il designer Giorgetto Giugiaro e l’illustratore Eugenio Colmo, detto Golia. Negli anni ‘20/’30 del secolo scorso, Garessio poteva vantarsi di avere il Grand Hotel Miramonti, la struttura ricettiva più grande del nord Italia dell’epoca. Non a caso il poeta Giuseppe Raimondo disse in dialetto “Garesce l’è u ciù bè pais du mundu”. La cittadina si compone di quattro borgate, tutte congiunte da viali alberati: Borgo Ponte, Borgo Poggiolo, Borgo Maggiore (pittoresca borgata medievale) e Borgo Valsorda. Oggi il Comune di Garessio, con il suo borgo medioevale, è inserito tra i Borghi più belli d’Italia.

Il tour che vi proponiamo può essere percorso in due ore (distanza 7 km) a piedi senza nessuna guida. Partendo dalla parte bassa del paese troviamo il Borgo Ponte che si distende lungo il corso del Tanaro che taglia in due la borgata. Qui troviamo la sede del commercio e delle botteghe che si trovano lungo la statale e nella via principale del borgo, via Vittorio Emanuele, che attraversa il fiume Tanaro e il Ponte Odasso. Passeggiando, nel Borgo Ponte si può ammirare l’imponente, ma quasi nascosta parrocchiale di Santa Caterina progettata dal famoso architetto Francesco Gallo e degustare i celebri dolci “Garessini” specialità del posto. Attraversata piazza Vittorio Veneto dove sorge il Monumento ai Caduti, si transita sotto un viale alberato e si arriva al Borgo Poggiolo dove sorge la chiesa Sant’Antonio da Padova. Una volta giunti in piazza Tornatore si può sorseggiare un benefico bicchiere d’acqua direttamente raggiungendo il vicino Parco Fonti San Bernardo, uno dei luoghi simbolo di Garessio, aperto da giugno a settembre. Questo luogo è da sempre un punto nevralgico della vita sociale del paese, la mitezza del clima garessino permette di vivere appieno tutto ciò che il parco offre: così la miracolosa acqua delle Fonti San Bernardo, fra le più leggere al mondo e indicata anche per l’alimentazione dei neonati, potrà essere gustata passeggiando fra i viali circondati da alberi secolari assistendo o partecipando a partite di tennis, o ascoltando la musica che nel pomeriggio rallegra l’atmosfera della rotonda danze. Molte sono le attività diurne e serali che si svolgono nel parco, adatte a tutte le età ed esigenze, dalle mostre d’arte alle serate danzanti sino alle serate in discoteca al sabato sera che hanno reso “Le Fonti” uno dei locali più amati dai giovani dell’Alta Val Tanaro, un luogo poliedrico immerso in ben 3 ettari di natura.

Proseguendo con il tour, da piazza Tornatore si percorre un’altro viale alberato che porta all’ingresso del Borgo Maggiore, inserito tra i Borghi piu belli d’Italia. Girando per le vie del borgo si può ammirare il bel Palazzo Comunale con la sua torre civica, epoca XIII sec., la chiesa romanica di Santa Maria in Ripis risalente al XII secolo e la parrocchiale dell’Assunta.
Nella splendida piazza San Giovanni sorge un caratteristico Battistero a pianta ottagonale, qui si rappresenta ogni 4 anni un suggestivo dramma sacro chiamato il Mortorio, scritto nel 1433 ed ispirato alla Passione di Cristo ed alla sua deposizione dalla croce, che viene rappresentata anche da un quadro 6×5 m donato, alla chiesa e alla comunità, dal famoso designer garessino Giorgetto Giugiaro. La parte più antica del borgo è visibile dai resti delle mura e delle porte della città, due di queste sono ancora conservate perfettamente: Porta Jhape e Porta Liazolorum. Dal Borgo Maggiore risalendo il versante in direzione Calizzano, partendo davanti alla Locanda Ponte Rosa ci si inerpica tra le case e poi in un percorso in mezzo a prati e boschi in un ambiente naturale e con panorami molto suggestivi. Da qui si raggiunge la Borgata Valsorda dominata dall’imponente cupola del Santuario dedicato alla Madonna, che detiene un primato, ovvero è la prima cupola costruita in Italia in cemento armato, nel 1924. Da questa borgata si può proseguire sulla Strada Provinciale direzione Calizzano e raggiungere il Colle del Quazzo o discendere la via principale in porfido e tornare in paese passando dalla Strada Provinciale per arrivare alla circonvallazione oppure percorrere via al Santuario che attraversa un’altra piccola borgata Borgoratto, da qui si raggiunge, rientrando nel Borgo Poggiolo.

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