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Venerdì 22 novembre 2024

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Una passeggiata tra i boschi di Prea alla scoperta degli antichi “Tech”

Un percorso ad anello di circa 6 chilometri lungo i sentieri che hanno segnato la storia millenaria e la cultura di questa parte del territorio monregalese

La Guida - Una passeggiata tra i boschi di Prea alla scoperta degli antichi “Tech”

Roccaforte Mondovì – Con partenza da Sant’Anna di Prea è possibile scoprire un anello di circa 6 km, dislivello di 300 metri, di facile percorrenza adatto a trekking pedonale e ciclabile. Un percorso che permette di riscoprire i sentieri che hanno segnato la storia millenaria e la cultura locale. Arrivando a Prea è necessario salire la pendenza e seguire le indicazioni per la chiesa di Sant’Anna dove si può lasciare l’auto lungo la strada nelle piazzole, se i pochi posti in cima sono già occupati. Qui è presente una buona fontana a cui abbeverarsi.

Si inizia salendo di fianco al santuario su strada asfaltata che presto diventa carrareccia.
La facciata della piccola chiesa, risalente al XVIII secolo, costituisce un notevole esempio di rococò francese, probabilmente unico tra gli edifici religiosi piemontesi. La leggenda attribuisce la realizzazione della facciata ad un artista francese in fuga dalle persecuzioni della Rivoluzione Francese, in segno di gratitudine verso Sant’Anna che qui gli apparve e lo salvò da una cattura ormai certa. Il percorso è stato recentemente inserito nel progetto “Di giro in giro” e pertanto possiede una cartellonistica sicura ed accurata ed inoltre il sentiero è stato tracciato, mappato, geo-referenziato ed infine inserito nella cartografia di settore. Con la collaborazione dell’editore Fraternali, tra i più autorevoli nella produzione di mappe e contenuti dedicati all’escursionismo, è stata pubblicata la cartina consultabile anche online e scaricabile tramite l’app “Avenza”. In questo modo l’escursionista può anche fruire di un pratico servizio di geolocalizzazione.

Proseguendo sul sentiero si raggiunge il rifugio Margherita recentemente ristrutturato. Costruito nel 1934-35, è una meta classica per le gite monregalesi: in primavera regala una distesa di narcisi bianchi, rododendri e genzianelle. Sul percorso è inoltre possibile scorgere due personaggi in legno realizzati dall’artista della motosega Barba Brisiu. Proseguendo si arriva alla Baita Elica dove è possibile ammirare una vista panoramica e fermarsi per il pranzo essendo attrezzata con servizio bar e diverse panchine e tavoli. Continuando il sentiero si arriva a Roccelle, un gruppo di vecchie baite ristrutturate. Oltrepassandole si prosegue la camminata sulla strada sterrata che ha sostituito gli antichi sentieri. Lungo il percorso si trovano i “Tech” che danno il nome al giro, ovvero edifici rurali col tetto racchiuso, rara tipologia di architettura montana tipica delle vallate monregalesi che si trova anche in alcune zone dei Pirenei. I tetti dei “Tech” hanno i muri frontali sopraelevati e protetti da larghe lastre di pietra rispetto alle falde centrali ricoperte da lamiere (anticamente da paglia), che risultano perciò ribassate confronto ai frontespizi allo scopo di essere meglio protette dal vento.

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