Avrebbbe dovuto concludersi oggi, venerdì 21 giugno, l’iter verso il nuovo governo regionale del Cirio bis, ma potrebbe non essere così. Si attende l’esito del ricorso e del riconteggio chiesto da Gian Luca Vignale della Lista Cirio.
Quello che ormai sembra dato per scontato è che la provincia di Cuneo, oltre al presidente albese Alberto Cirio, avrà quasi sicuramente due assessori. Il primo sarà Paolo Bongioanni, di Villanova Mondovì, capogruppo uscente di Fratelli d’Italia che, dopo il vertice romano del suo partito con Lollobridiga, Donzelli e Crosetto si è visto cambiare all’ultimo le deleghe. Aveva incassato un assessorato che univa le sue competenze di ambito professionale di una vita e cioè il turismo (è stato direttore dell’Atl per oltre vent’anni) con sport e cultura ma all’ultimo sembra che Fratelli d’Italia abbia preteso un suo rappresentante di peso per l’agricoltura e un rappresentante cuneese. Bongioanni si prenderà dunque l’assessorato “pesante” della provincia più agricola del Piemonte, forse anche con la delega ai parchi o al commercio. Avrà così come suo interfaccia romano proprio il ministro e plenipotenziario di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida.
L’altro assessore cuneese che sembra ormai certo nella giunta Cirio e il sindaco uscente di Busca e recordman di preferenze non solo in provincia ma anche nella Lista del presidente, Marco Gallo, a cui sembra possa andare la delega della montagna.
Fratelli d’Italia dovrebbe portare nell’esecutivo regionale anche l’assessore alla sanità. Sia nei giorni prima delle elezioni sia in quelli immediatamente successivi si è parlato molto di una scelta verso una figura tecnica. Ma mai come in questo momento la sanità ha bisogno di “scelte” politiche. I vertici del partito nazionale della Meloni vogliono l’assessorato più pesante per il primo partito della coalizione. È la delega più importante ma anche la più spinosa e dopo il rifiuto del torinese Maurizio Marrone, il più votato nel centrodestra, sembra quasi certo che l’assessore del dopo Icardi sia Federico Riboldi, sindaco uscente di Casale Monferrato, astro nascente di Fratelli d’Italia. Con il rifiuto, non ben digerito dai vertici del partito, Marrone si è giocato anche la carta cultura e soprattutto la vicepresidenza che andrà a Elena Chiorino che in giunta dovrebbe confermare le sue deleghe all’istruzione e la lavoro. A Marrone, che sarà comunque in giunta, potrebbe andare l’ambiente, e il quinto assessorato sarà probabilmente della novarese Marina Chiarelli, a cui andrebbero cultura e turismo. Il partito della Meloni dovrebbe incassare anche la presidenza del consiglio o per il torinese Davide Nicco o per il vercellese Carlo Riva Vercellotti, entrambi consiglieri regionali uscenti.
L’altro posto che nello schema de presidente Cirio di cinque posti a Fratelli d’Italia e due posti per ognuna delle altre tre forze della maggioranza (Lista Cirio, Forza Italia e Lega), spetterebbe alla sua lista, potrebbe andare all’alessandrina Paola Varlese, oncologa a cui andrebbe la delega del welfare.
Forza Italia sembra voglia riconfermare gli uscenti, e fedelissimi di Cirio, l’astigiano Marco Gabusi e il torinese Andrea Tronzano nei rispettivi assessorati attuali cioè trasporti e infrastrutture per il primo e bilancio e finanze per il secondo. Claudia Porchietto, proprio con Vignale, potrebbe essere la seconda sottosegretaria del presidente. Ben più intrigata è la situazione della Lega che vede scendere di gran lunga la schiera di assessori e consiglieri e di rispettivi posti. Gli assessori uscenti Icardi, Marnati, Caucino, Poggio e Protopapa sono ormai sacrificati, e di questi solo Icardi rimane in consiglio, mentre potrebbe farcela il vicepresidente uscente l’astigiano Fabio Carosso insieme al presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino.