L’itinerario di visita nell’area archeologica di Augusta Bagiennorum comprende anche il complesso del teatro con il quadriportico retrostante la scena e, attraverso la strada della Roncaglia, termina con la visita all’anfiteatro e alla cascina Ellena, sede del Parco e della Soprintendenza. Il percorso nella storia si conclude poi al Museo Archeologico nel centro di Bene Vagienna. Il teatro fu riportato alla luce a metà del XX secolo e pesantemente restaurato. La costruzione rappresentava una cavea con un diametro di 57 metri, con due ordini di gradinate utili a contenere fino a 3000 spettatori. La scena era lunga 42 metri e sul palcoscenico si aprivano tre porte per l’ingresso agli attori. Quelle oggi visibili nell’area archeologica sono ricostruzioni degli anni Settanta, mentre gli architravi originali – ritrovati negli scavi ottocenteschi – sono esposti al Museo Archeologico, nella Sala Assandria. La scena era decorata da nicchie e statue in marmo di Luni anch’esse in parte conservate in museo. Alle spalle del teatro era collocato uno spazio porticato che assicurava il riparo degli spettatori in caso di maltempo e si estendeva il foro e un altro tempio dedicato forse a Bacco era pavimentato in ciottoli e circondato da portici, botteghe, terme.
Al centro si ergeva la basilica civile con più navate destinato ad avvenimenti di carattere politico, giuridico o amministrativo (non più visibile). Uscendo dall’area archeologica si arriva all’anfiteatro costruito su un terrapieno artificiale fuori dal perimetro urbano. Il percorso nella storia termina al Museo Archeologico di Palazzo Lucerna di Rorà, nel centro di Bene Vagienna dove sono ospitati i reperti provenienti dagli scavi, ricostruzioni, approfondimenti e apparati multimediali. Al piano terreno si trovano elementi architettonici monumentali appartenuti agli edifici maggiori, come il teatro, l’acquedotto, i templi; l’ultima sala è dedicata alle tecniche edilizie e mostra la ricostruzione della pavimentazione del calidarium, ambiente riscaldato delle terme urbane. Particolarmente interessante è la sala al primo piano (sala Assandria): nella vetrina al centro della sala sono esposti oggetti di uso comune; alle pareti sono murate le cornici delle porte del teatro, fregi, mattoni e numerose epigrafi.