È il protagonista indiscusso del momento, la sua fama si è diffusa anche oltre i confini provinciali e regionali, e per apprezzarne la caratteristica sagoma a forma di cuore in tanti sono disposti a percorrere lunghi tragitti in auto. Il “glicine degli innamorati” di via del Gavotto può essere inserito in un percorso naturalistico più ampio, da compiersi a piedi o in bici, tra il verde della campagna peveragnese.
Parcheggiata l’auto in piazza Domenico Tassone, davanti al nuovo centro polifunzionale “A la Sousta”, ci si incammina verso viale delle Rimembranze e svoltando a destra lo si percorre fino all’incrocio con via Madonna dei Boschi. A questo punto si gira nuovamente a destra, salendo verso la frazione. Dopo una cinquantina di metri si imbocca a sinistra via del Gavotto e si transita sulla strada per circa 800 metri fino a raggiungere la caratteristica meta. Qui è possibile riposare, sedendo sulla panca all’ombra del glicine e del castagno che si abbracciano. Chi vuole può lasciare un segno del proprio passaggio, scrivendo un pensiero sul quaderno riposto in un cassettina appoggiata sul tronco.
Ritemprati dalla suggestione e dalla quiete che il luogo sa trasmettere, si riprende l’itinerario camminando lungo il percorso ad anello. Si svolta una prima volta a destra proseguendo lungo la strada Regione Agnella, deviando dopo circa 500 metri ancora a destra al primo bivio, raggiungendo via Morozza. Si prosegue ancora a destra raggiungendo il santuario della Divina Provvidenza. Il tragitto procede sull’omonima via, incrociando e attraversando via Pradeboni e continuando in via del Lazzaretto per 400 metri. Si curva ancora a destra in via Piave, ritornando verso il centro e conquistando il punto di partenza. L’itinerario si snoda su un percorso di tre chilometri esatti, per un dislivello di trenta metri su strade asfaltate accessibili a chiunque, e adatte a qualsiasi tipologia di allenamento.