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Giovedì 31 ottobre 2024

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Dalla romana Civitas di Pedona al medioevale Burgus Sancti Dalmacii

Il Museo racconta le tappe di un cammino millenario, un percorso alla scoperta della storia dell’insediamento sorto alla confluenza tra più valli

La Guida - Dalla romana Civitas di Pedona al medioevale Burgus Sancti Dalmacii

Inaugurato nel 2005, il Museo dell’Abbazia di Pedona – allestito nella quattrocentesca villa vescovile alle spalle della chiesa parrocchiale – racconta 2.000 anni di storia dell’insediamento sorto alla confluenza delle valli Vermenagna, Gesso e Stura, dalla romana Pedona al medievale Burgus Sancti Dalmacii fino alle trasformazioni di epoca barocca. Il Museo si compone di tre sezioni – il percorso museale vero e proprio, il percorso archeologico e il museo Parrocchiale – tra di loro concatenate.

Il percorso museale, oltre a raccontare la storia della chiesa sorta sulla tomba dell’evangelizzatore Dalmazzo (martirizzato, secondo la tradizione, il 5 dicembre del 254 sulle rive del torrente Vermenagna), approfondisce la conoscenza dell’epoca romana a Pedona attraverso un’importate serie di reperti rinvenuti nel centro storico cittadino e in corrispondenza della chiesa di san Dalmazzo. Vasetti, lucerne, sculture e oggetti per l’ornamento e la toeletta databili tra II e III secolo d.C. si alternano a interessanti frammenti marmorei, tra cui spicca un cippo funerario di un impiegato della stazione doganale dove si riscuoteva la “quadragesima galliarum”, la tassa sulle merci che transitavano da e per le Gallie.

Un’altra sala propone un approfondimento sulla decorazione della chiesa abbaziale in epoca medievale: il marmo bardiglio estratto dalle cave di Valdieri veniva trasportato a valle e lavorato in cantiere. I visitatori possono osservare frammenti elegantemente scolpiti con intrecci ed elementi floreali, che appartenevano alla ricca recinzione di epoca longobarda che circondava la tomba del santo e l’altare.
Dal Museo si raggiunge l’area archeologica, dove, incamminandosi lungo un percorso sotterraneo, è possibile ripercorrere la storia degli edifici di culto che hanno preceduto l’attuale parrocchiale.
Attraverso passerelle in metallo e pavimenti vetrati si possono osservare le diverse fasi costruttive, dall’abside del VI secolo agli affreschi quattrocenteschi della cosiddetta “Cappella angioina”, fino ad arrivare alla splendida cripta realizzata nel secolo XI e ampliata nel successivo. Salendo attraverso piccole scale di servizio si giunge infine alla cappella delle reliquie, una sorta di balconata che si affaccia sulla navata centrale della chiesa. Una ricca decorazione ad affresco, inquadrata in cornici in stucco bianco e dorato, narra la vita del santo. Qui è custodito anche un prezioso reliquiario in argento (1594).

Nell’adiacente Museo Parrocchiale è esposto un ricco corredo di reliquiari e paramenti sacri realizzati tra XVII e XVIII secolo. L’intero percorso è accessibile ogni domenica pomeriggio (ingresso da piazza dell’Abbazia, alle spalle della chiesa parrocchiale), esclusivamente con visite guidate alle ore 15 e 16.30, a cura dei volontari dell’associazione Pedo Dalmatia. Per gruppi di almeno 5 persone è possibile concordare altri orari di visita (anche durante la settimana) previa prenotazione al numero 0171.266133 (Parrocchia San Dalmazzo). La visita guidata, che si apre con la proiezione di un filmato sui lavori di e gli scavi archeologici, dura circa un’ora e mezza. Ingresso gratuito con Carta Musei.
Piergiorgio Berrone

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