Australiano, nipote di immigrati ebrei provenienti da Russia, Polonia e Ungheria, Barrie Kosky vive ora a Berlino ed è famoso per regie soprattutto operistiche dall’eclettismo scoppiettante, che suscitano un po’ ovunque (festival wagneriano di Bayreuth incluso) entusiasmi e perplessità in egual misura.
In questi giorni, alla Royal Opera House, va in scena la sua “Carmen” di Bizet, che il pubblico di circa 1500 cinema di tutto il mondo (compreso il Don Bosco di Cuneo) ha potuto ammirare (e/o discutere) in diretta da Londra il 6 marzo. Chi voleva il folklore spagnolo è stato forse deluso: più che a Siviglia l’opera sembra ambientata in una milonga di Buenos Aires, in un cabaret della Berlino pre-Hitler o – per la geometricità di movimenti e coreografie – in un film musicale di Busby Berkeley. Non ci sono i consueti dialoghi recitati, ma una (discutibile) voce fuoricampo con frasi del racconto di Merimée. Uno spettacolo che Kosky ha voluto soprattutto in continuo movimento, dove difficilmente qualcuno sta fermo, compreso il coro (fantastico!) costretto anch’esso (come cantanti e ballerini) ad andare su e giù per uno spettacolare e scosceso scalone, che costituisce di fatto la sola scenografia. Protagonista è la mezzosoprano russa Anna Goryachova, la cui Carmen, un po’ Liza Minnelli, un po’ Marlene Dietrich, appare irrefrenabile. Accanto a lei il bravo tenore italiano Francesco Meli (Don José), il baritono lituano Kostas Smoriginas (il toreador Escamillo) e soprattutto un’altra soprano russa, Kristina Mkhitaryan, la cui emozionante Micaëla ha soddisfatto chi cercava un’interpretazione più tradizionale.
Dramma di amore e morte, passione, erotismo e tradimento, “Carmen” questa volta era più una festa per gli occhi e per le orecchie che un concentrato di sentimenti forti e tragedia.
Il prossimo appuntamento con la lirica della Royal Opera House al cinema è il 4 aprile (dalle 20.15) per l’imperdibile “Macbeth” di Verdi con la straordinaria Anna Netrebko, “il” soprano del momento.
Per quanto riguarda, invece, la danza del Royal Ballet la data da segnarsi è molto più ravvicinata: il 27 marzo. Dalle ore 20.15 sarà possibile godersi in diretta dal Covent Garden, anche al Cinema Don Bosco di Cuneo, una serata dedicata al centenario della nascita del grande Leonard Bernstein: in programma tre balletti (di cui due nuove produzioni), basati sulla musica del grande compositore e pianista statunitense ed ideati da tre grandi coreografi di oggi, ovvero Wayne Mcgregor, Liam Scarlett e Christopher Wheeldon.