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Venerdì 22 novembre 2024

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Consumo del suolo, bandiera nera per Fossano e Cuneo

I dati emergono dall'analisi effettuata dal Forum Salviamo il Paesaggio e basata sui dati ufficiali registrati dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra)

La Guida - Consumo del suolo, bandiera nera per Fossano e Cuneo

Cuneo – 89 Comuni cuneesi hanno consumato suolo oltre la media nazionale, con punte quasi triple per Borgo San Dalmazzo, Alba, Grinzane Cavour e più che doppie per Santa Vittoria d’Alba, Piobesi d’Alba, Bra, Torre San Giorgio, Castagnito, Cuneo, Vignolo, Genola, Monticello d’Alba, Guarene, Roddi. E’ quanto emerge dal report elaborato dal gruppo di studio del Forum Salviamo il Paesaggio che, basandosi sui dati ufficiali sul consumo del suolo registrati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) tra il 2006 e il 2022, ha riassunto tutte le cifre utili per comprendere le trasformazioni urbanistiche dei Comuni italiani.
Il lavoro riassume gli ettari di suolo naturale perduto negli ultimi diciassette anni, la percentuale di superficie comunale impermeabilizzata, il costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo per ciascun Comune e il debito complessivo da ciascuno accumulato. Un debito ecosistemico e ambientale, ovviamente, ma anche economico-finanziario. E il “bilancio” è drammaticamente negativo, anche nella provincia di Cuneo…
Il suolo (“strumento” essenziale per contrastare il cambiamento climatico) fornisce molteplici preziosi servizi ecosistemici, in particolare: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.

I Comuni Cuneesi più compromessi e quelli più virtuosi

Ben 89 Comuni della provincia di Cuneo si attestano oltre la soglia della media nazionale (che è pari al 7,14%) di consumo di suolo in rapporto alla superficie comunale totale  (significa oltre 1 Comune ogni 3…),  alcuni di pochi decimali, altri in maniera decisamente superiore: Borgo San Dalmazzo 20,65%, Alba 19,32%, Grinzane Cavour 18,21%, Santa Vittoria d’Alba 16,61%, Piobesi d’Alba 16,27%, Bra 16%, Torre San Giorgio 15,98%, Castagnito 15,74%, Cuneo 15,72%, Vignolo 15,61%, Genola 14,92%, Monticello d’Alba 14,72%, Guarene 15,37%, Roddi 14,41%, Cervasca 14,10%, Pianfei 13,57%, Canale 13,56%, Mondovì 12,70%, Ruffia 12,67%, Piasco 12,62%, Tarantasca 11,99%, Costigliole Saluzzo 11,88%, Diano d’Alba 11,76%, Villanova Mondovì 11,70%, Sommariva Perno 11,56%, Manta 11,36%.
“In una società che continua a perseverare nell’errore di anteporre a ogni scelta il dato economico (e/o finanziario) – si legge nel report del Forum Salviamo il Paesaggio – lo studio ha voluto approfondire anche questo aspetto, cioè quale costo (in “volgare moneta”) ha generato il consumo di suolo negli ultimi diciassette anni e il debito (sempre in “volgare moneta”) che ciascun Comune ha già contratto per il 2023 (i dati ufficiali Ispra relativi a questo anno concluso li conosceremo solo in primavera) e per tutti gli anni successivi. Per capirci meglio: il debito addossato alle generazioni future (ma anche alla nostra generazione…)”.
Il dato più eclatante è quello di Fossano, che registra un debito complessivo pari a 275.483.120 di euro e un costo già accertato da imputare ai bilanci 2023 e successivi che sfiora i 12 milioni di euro (11.822.800 euro per l’esattezza) e a cui dovranno essere sommati i costi derivanti dalla perdita di suolo libero nel 2023 e per ciascuno degli anni successivi. Piuttosto “pesante” anche la situazione della città di Cuneo con quasi 240 milioni di euro di debiti accumulati e poco meno di 11 milioni di euro di costo già certo per i bilanci dal 2023 in avanti.
Molto “pesante” anche il debito accumulato da Pianfei (128.892.280 euro), Cherasco (124.034.240), Savigliano (114.868.600), Castelletto Stura (113.586.880), Caraglio (107.506.960), Mondovì (105.177.600), Montanera (97.273.000), Centallo (77.303.600).
Ci sono però anche tre Comuni della nostra provincia che nel corso di questi ultimi diciassette anni hanno registrato un consumo di suolo pari a zero. Sono Alto, Bergolo e Caprauna, tre tra i paesi che vantano meno residenti di tutto il territorio cuneese. A questi due esempi “virtuosi” si possono affiancare diversi altri Comuni in cui il cemento e l’asfalto hanno fatto minime incursioni (al di sotto dell’1% della superficie comunale): Acceglio, Aisone, Argentera, Briga Alta, Canosio, Casteldelfino, Castelmagno, Celle di Macra, Crissolo, Elva, Entracque, Macra, Marmora, Oncino, Pietraporzio, Pontechianale, Valdieri, Vinadio.

 

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