Un dialogo intenso e suggestivo quello che la cultura ha intessuto con le nostre Alpi. La grandezza delle cime sollecita l’interesse scientifico, eleva l’animo verso l’infinito, richiama a una bellezza scarna eppure avvolgente. Una bellezza impervia, talora ostile, da conquistare reggendo le sfide del paesaggio per aprire il proprio misterioso mondo. Per questo però è bellezza che affascina e nell’Ottocento rilancia l’idea romantica di eroe, che nel mondo naturale trova spazio per realizzarsi.
Le voci di tre grandi personaggi del passato, che si sono lasciati avvolgere da simile esperienza, sono ora pubblicati in altrettanti volumi dalla casa editrice Grossi. Sono tre autori diversi per cultura e interessi accomunati in tempi diversi dalla conoscenza diretta dell’ambiente alpino di cui colgono aspetti originali, emozioni. Sono tre libri che colgono l’ambiente alpino a cavallo tra Italia e Svizzera, ma ugualmente possono offrire spunti per esperienze al cospetto di qualsiasi altra cima.
Vengono dal Cinquecento le righe che Konrad Gesner, umanista e scienziato, dedica alla catena alpina. Di essa sottolinea la singolarità rispetto a qualsiasi altro ambiente. Pioniere degli studi di botanica negli alti paesaggi, Gesner non si sottrae al fascino delle cime sbottando anche con veemenza: “io dichiaro nemico della natura chiunque giudichi le alte montagne non degne di una lunga contemplazione”.
Dal primo Ottocento arriva la voce di Goethe. Il testo che viene riprodotto riporta il resoconto di quattro viaggi che interessano la catena alpina. Sono per lo più diari in cui lo scrittore annota puntualmente le sue osservazioni circa il paesaggio. Sono considerazione in cui con sempre maggior intensità va rispecchiando il suo animo, unendo anche i propri interessi più scientifici circa rocce e ambiente.
L’attrazione per la montagna si accompagna all’interesse storico di William A.B. Coolidge che nelle sue quasi duemila ascensioni realizzò circa ottanta “prime”. Di lui viene proposto un ricco repertorio storiografico di notizie riguardanti il Monte Bianco. Il libro riporta la data 1091 come primo accenno documentato, seppur di non del tutto certa attribuzione, alla zona del Bianco. L’interesse storiografico non è disgiunto però da quello dell’alpinista che conosce la montagna, il suo ambiente e la sua gente.
L’ammirazione della montagna
di Konrad Gesner
Viaggi nelle Alpi
di Johann W. Goethe
Il Monte Bianco nei secoli
di William A.B. Coolidge
Editrice Grossi
euro 30 (ogni volume)