Cuneo – Con la lettura di un articolo dello scrittore Paolo Giordano (“Contro i femminicidi dobbiamo costruire l’affettività oltre il riflesso dei muscoli”) da parte di tutti i consiglieri comunali e assessori di sesso maschile, il consiglio comunale di Cuneo ha ricordato questa sera, lunedì 27 novembre, in apertura di seduta, ha tributato la sua partecipazione e vicinanza alle iniziative per la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“Quello che altrimenti sarebbe stato il centoduesimo femminicidio del 2023 ha colpito l’immaginazione collettiva anche perché assomiglia a una crime story ben sceneggiata – conclude il suo articolo Paolo Giordano – Così funziona purtroppo la nostra adesione emotiva alla realtà, e così funzionano i media. Per questo assisto con un po’ di scetticismo alle esibizioni diffuse di contrizione maschile. Ma, al netto delle ragioni, il suo assassinio ha dato un impulso. Durerà quel che durerà, poco, meno di un soffio, ma adesso c’è. Non sprecarlo è il solo atto riparativo che come collettività possiamo tentare per lei”.
“Questa sera – ha detto il presidente del consiglio comunale, Marco Vernetti – dedichiamo una lettura, in maniera atipica, chiedendo a tutti noi consiglieri maschi di leggere una frase per dedicare un momento di attenzione e di ricordo sul tema per ricordare tutte le donne vittime di femminicidi in questi anni”.
Giuseppe Lauria, che ha partecipato alla lettura ha chiesto interventi più incisivi: “Sono un po’ stanco dei formalismi inutili. Io chiedo che il Comune di Cuneo si costituisca sempre parte civile nei confronti dei soggetti che sono coinvolti in atti di violenza contro le donne. Perché di panchine rosse, gialle e verdi e di letture come queste ne ho abbastanza le scatole piene. Credo che non sia il modo serio di affrontare il problema”.
Per Ugo Sturlese: “L’importanza sta nel fatto che dopo tanto tempo si è creato un movimento di massa nel paese, questa è la cosa importante. Poi è chiaro che ci sono situazioni in cui gli eventi si ricordano anche con un po’ di retorica, ma neanche tanto”.